il Consiglio ha prorogato le misure restrittive in risposta all’annessione illegale della Crimea e di Sebastopoli.
Le misure si applicano alle persone dell’UE e alle imprese con sede nell’UE. Sono limitate al territorio della Crimea e di Sebastopoli. Le sanzioni comprendono divieti relativi:
- alle importazioni di prodotti originari della Crimea o di Sebastopoli nell’UE;
- agli investimenti in Crimea o a Sebastopoli, vale a dire che nessun cittadino europeo e nessuna impresa con sede nell’UE possono acquistare beni immobili o entità in Crimea, finanziare imprese della Crimea o fornire servizi correlati;
- ai servizi turistici in Crimea e a Sebastopoli, in particolare le navi da crociera europee non possono fare scalo nei porti della penisola di Crimea, salvo in caso di emergenza;
- alle esportazioni di determinati beni e tecnologie diretti a imprese della Crimea o destinati ad essere usati in Crimea nei settori dei trasporti, delle telecomunicazioni e dell’energia e concernenti la prospezione, l’esplorazione e la produzione di petrolio, gas e risorse minerali. È inoltre vietato fornire assistenza tecnica o servizi di intermediazione, di costruzione o di ingegneria relativi ad infrastrutture in questi settori.
Come affermato nella dichiarazione dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza a nome dell’UE, l’unione europea continua a condannare l’annessione illegale della Crimea e di Sebastopoli da parte della Federazione russa e rimane impegnata ad attuare pienamente la propria politica di non riconoscimento.