Il Consiglio Europeo sugli “Affari esteri” ha adottato conclusioni sulla situazione in Myanmar/Birmania, che rimane estremamente grave, in particolare nello Stato di Rakhine.
Il Consiglio condanna le diffuse, sistematiche e gravi violazioni dei diritti umani in corso, tra cui stupri e uccisioni, commesse dall’esercito e dalle forze di sicurezza del Myanmar/Birmania e ribadisce la sua condanna degli attacchi da parte dell’Esercito di salvezza dei rohingya dell’Arakan (ARSA) e di altri gruppi militanti.
L’UE chiede inoltre al Myanmar/Birmania di affrontare la questione delle responsabilità e di creare le condizioni per un ritorno volontario, sicuro e dignitoso degli sfollati nei loro luoghi d’origine.
In considerazione della situazione, nelle sue conclusioni il Consiglio invita l’alto rappresentante a presentare senza indugio proposte volte a:
- prorogare l’attuale embargo sulle armi e sulle attrezzature che possono essere utilizzate a fini di repressione interna, nonché prevedere opzioni per il suo rafforzamento, e a
- introdurre misure restrittive mirate nei confronti di alti ufficiali delle forze armate del Myanmar/Birmania (Tatmadaw) responsabili di gravi e sistematiche violazioni dei diritti umani.