Il Consiglio Europeo ha adottato la sua posizione sul regolamento di ammodernamento degli strumenti di difesa commerciale dell’UE, a seguito dell’accordo politico raggiunto con il PE nel dicembre 2017. Questa iniziativa apre la strada all’adozione definitiva del testo da parte del Parlamento nelle prossime settimane.
Il regolamento modifica il quadro giuridico esistente che permette di imporre tariffe doganali più elevate su importazioni oggetto di dumping o di sovvenzioni al fine di migliorare la protezione dei produttori dell’UE dai danni provocati dalla concorrenza sleale. Il nuovo regolamento rende gli strumenti di difesa commerciale dell’UE più prevedibili, trasparenti e accessibili, in particolare per le piccole e medie imprese (PMI).
“L’adozione di questi nuovi strumenti di difesa commerciale è particolarmente tempestiva. Di fronte alle pressioni protezionistiche e alle crescenti minacce ai valori e principi del sistema commerciale fondato su un insieme di norme, è quanto mai importante che l’UE disponga degli strumenti adeguati, sostenendo nel contempo un commercio libero ed equo“, ha dichiarato Emil Karanikolov, ministro responsabile delle questioni commerciali della Bulgaria, che esercita attualmente la presidenza del Consiglio.
Il regolamento proposto:
- migliorerà la trasparenza e la prevedibilità delle misure antidumping e antisovvenzioni provvisorie. Ciò include un periodo di comunicazione preventiva di tre settimane dal momento in cui l’informazione è resa pubblica, durante il quale i dazi provvisori non saranno applicati, nonché ulteriori garanzie di sicurezza relative alle scorte
- consentirà l’avvio di inchieste senza una richiesta ufficiale da parte dell’industria, qualora esista una minaccia di ritorsione da parte di paesi terzi
- consentirà ai sindacati di presentare denunce insieme all’industria e di essere parte in causa nei procedimenti
- ridurrà il normale periodo di inchiesta a 7 mesi, con un periodo massimo di 8 mesi. I dazi definitivi dovranno essere imposti entro 14 mesi
- consentirà l’imposizione di dazi più elevati qualora sussistano distorsioni relative alle materie primee qualora tali materie prime, tra cui l’energia, rappresentino singolarmente oltre il 17% delle entrate.Ciò consentirebbe che il livello dei dazi imposti nel quadro della “regola del dazio inferiore” sia adattato se è nell’interesse dell’UE. L’imposizione di dazi più elevati includerà un profitto di riferimento fissato a un minimo del 6%
- consentirà agli importatori di ottenere il rimborso dei dazi riscossi durante un’inchiesta di riesame in previsione della scadenza nei casi in cui le misure di difesa commerciale non siano confermate
- prenderà in considerazione le norme sociali e ambientali in fase di valutazione dell’accettabilità di un impegno e di definizione del margine di eliminazione del pregiudizio
La posizione del Consiglio è stata adottata a maggioranza qualificata, con l’astensione dell’Irlanda e il voto contrario della Svezia e del Regno Unito. Il Parlamento europeo dovrebbe ora votare in Aula il testo definitivo del regolamento, completando pertanto la procedura legislativa in seconda lettura.
La firma ufficiale del regolamento è prevista a Strasburgo verso la fine di maggio. Il regolamento dovrebbe essere pubblicato nella Gazzetta ufficiale subito dopo.