Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP) si è felicitato oggi per il contributo del governo italiano a sostegno dei bisogni dei sudsudanesi colpiti dal conflitto e rifugiatisi in Sudan.
Il WFP utilizzerà il contributo di circa 500.000 euro (circa 545.000 dollari USA) per fornire assistenza alimentare per circa tre mesi a oltre 13.000 sudsudanesi che hanno cercato salvezza in due località del Sud Kordofan, in Sudan. Il paniere alimentare del WFP include sorgo – un alimento base in Sudan – così come legumi, olio e sale.
“L’Italia è sempre in prima linea nel sostegno ai vulnerabili qui in Sudan. La nostra missione è aiutare le persone che hanno bisogno e il WFP si è dimostrato negli ultimi anni un partner su cui poter contare“, ha detto l’Ambasciatore italiano in Sudan Fabrizio Lobasso.
Il WFP assiste attualmente oltre 100.000 sudsudanesi fuggiti dal conflitto nel loro paese e che ora risiedono negli stati del Sud Kordofan, del Nord Kordofan, del Kordofan dell’Ovest e del Nilo Bianco in Sudan.
L’Italia è, da molti anni, uno dei partner più affidabili del WFP negli sforzi per alleviare la fame in Sudan. Di recente, l’Italia ha fornito contributi rilevanti per i programmi di alimentazione scolastica e di ‘cibo in cambio di formazione’ del WFP negli stati di Kassala e Mar Rosso, nel Sudan orientale. Grazie all’Italia, il WFP ha continuato a promuovere la frequenza scolastica delle bambine e delle ragazze e a favorire l’alfabetizzazione delle donne che non sono potute andare a scuola da piccole a causa di norme sociali e culturali.
“Il sostegno dell’Italia è stato eccezionale per il nostro lavoro nel Sudan orientale e centrale. Grazie a questo contributo, saremo in grado di estendere l’assistenza ai sudsudanesi che sono fuggiti dal conflitto nel loro paese e sono arrivati in Sudan”, ha detto Adnan Khan, Rappresentante e Direttore del WFP in Sudan.
L’operazione del WFP in Sudan è tra le più grandi e complesse: l’agenzia fornisce assistenza alimentare alle persone che soffrono le conseguenze del conflitto, agli sfollati e a quanti soffrono di sottonutrizione cronica in Darfur, così come ai gruppi vulnerabili nelle aree orientali e nelle zone di confine a sud.
Nel corso della prima metà dell’anno, il WFP ha risposto ai bisogni di sicurezza alimentare e nutrizionale di 3,7 milioni di persone, incluse 2,8 milioni di persone nella regione colpita dal conflitto in Darfur. A partire da luglio, il WFP assisterà 2,3 milioni di persone, tra cui 1,8 milioni di sfollati. Il WFP prevede di raggiungere tutte queste persone con assistenza alimentare salvavita e programmi nutrizionali oltre che con attività di recupero e di costruzione della resilienza per aiutare le comunità a diventare autosufficienti.