Oltre all’aumento di CO2 atmosferica e di temperatura, la frequenza di eventi climatici estremi, quali siccità e ondate di calore, è prevista aumentare nel corso del secolo, in Europa come in molte altre regioni del globo. L’assorbimento della CO2 attraverso la fotosintesi ed il suo rilascio attraverso la respirazione è alla base dei flussi di carbonio fra biosfera terrestre e atmosfera. La prevalenza dell’assorbimento rispetto al rilascio, oltre a conferire un’azione di “sink” per la CO2 atmosferica ad un determinato ecosistema, è un parametro da considerare per valutarne la risposta fisiologica a fronte di stress ambientali. I pascoli, che coprono circa un quarto della superficie terrestre e contribuiscono al sostentamento di centinaia di milioni di persone, sono tra gli ecosistemi maggiormente influenzati dal cambiamento climatico.
Gli obiettivi di questo studio partono dalla mancanza di evidenze sperimentali dell’effetto interattivo di eventi climatici estremi negli scenari futuri di cambiamento climatico, in particolare al riguardo della capacità di sequestro di carbonio da parte dell’ecosistema pascolo. La base sperimentale è stata offerta dalla piattaforma Ecotron di Montpellier del CNRS, struttura in grado di sottoporre blocchi integri di pascolo, inclusivi di parte epigea e ipogea, a condizioni climatiche controllate. Nel caso specifico sono state simulate le condizioni di temperatura, precipitazione e concentrazione di CO2 previste per il 2050. Su tale scenario è stato imposto un evento di siccità estiva combinata con un aumento di temperatura, replicando le condizioni registrate in Europa nella drammatica onda di calore estiva del 2003. Allo stesso tempo è stato possibile valutare in modo continuo e a livello di ecosistema il flusso netto di carbonio.
I risultati hanno mostrato che l’aumento della concentrazione atmosferica di CO2 rispetto a quella attuale, oltre a rallentare la diminuzione dell’assorbimento di carbonio durante l’evento climatico estremo, aumenta la capacità di recupero dell’ecosistema. La maggiore capacità di recupero sembra essere attribuita ad un più alto investimento in crescita radicale ed in assorbimento di azoto.
I risultati pubblicati evidenziano l’importanza di prendere in considerazione l’effetto interattivo sulla vegetazione determinato dalla combinazione dei differenti fattori climatici, non limitandosi ad analizzare l’effetto dovuto al variare di singoli fattori. Nel caso specifico, i modelli di previsione climatica possono essere affinati tenendo conto della capacità dell’ecosistema pascolo ad assorbire CO2 atmosferica, valutando allo stesso tempo l’effetto combinato dei diversi parametri climatici sulla produttività di questa classe ecosistemica, con notevoli implicazioni di ordine agronomico ed ecologico.