La stupidità non ha davvero confini e non è frenata né dalla lingua né dai costumi. Non si potrebbe definire diversamente quell’ uomo di nazionalità russa colto da un assistente alla vigilanza del Colosseo mentre incideva una enorme lettera K su una struttura muraria in laterizio, interna al monumento, servendosi di un sasso.
Un gesto vandalico che denota non solo l’incultura di alcuni ma addolora per la mancata consapevolezza, da parte di chi lo fa, di quale atto gravissimo sta compiendo.
Ovviamente, la Soprintendenza Speciale ai Beni archeologici di Roma sottolinea che il personale ha immediatamente allertato i Carabinieri, che hanno identificato l’autore del gesto vandalico.
La lettera K (larga cm 17 e alta 25) e’ stata incisa su una superficie di restauro che si trova nell’anello interno dell’Anfiteatro Flavio, al piano terra, sul lato meridionale (versante Celio). “Secondo i nostri tecnici, intervenuti per una prima stima della lesione – fa sapere il Soprintendente Mariarosaria Barbera -, il danno cagionato al monumento, indipendentemente dal supporto, che e’ moderno, e’ notevole.
L’incisione, infatti, ha asportato una parte della superficie della struttura e, inoltre, ne compromette la conservazione e l’immagine”. Dall’inizio del 2014 si tratta del quinto visitatore del Colosseo segnalato alle autorita’ di polizia per atti di danneggiamento del patrimonio culturale. In precedenza sono stati sorpresi in azione due australiani, padre e figlio (l’11 gennaio) e due adolescenti, un canadese (il 17 marzo) e un brasiliano (il 20 maggio).