Il Mais morado (viola) un vero regalo della creazione, é essenzialmente una pianta subtropicale, si coltiva nelle bassi valli delle Ande. Li viene chiamato “Kculli” (voce quechua) e si sta usando come alimento, da mille di anni. Fino ad ora, questi cereali erano stati propagandati come cibi con nutrienti superiori alla media per la nostra salute costituiti da 85% di grano e 15% di corona.
Questa forma o varietá del mais é stata usata dalla gente delle Ande per dare colore ad alimenti e bibite, qualcosa che il mondo industrializzato solo recentemente sta sfruttando. Attualmente, nella stessa maniera che gli antichi peruviani, si prepara anche una bibita a partire della pannocchia intera e la chiamano chicha morada. Con questo mais si prepara anche un dolce abastanza popolare chiamato mazamorra morada. Contiene anche una sostanza chiamata antocianina che gli conferisce il colore viola, essendo presente principalmente nella corona.
Di recente, un team di scienziati della Scuola di Medicina dell’Universitá di Nagoya, in Giappone, ha dimostrato in uno studio che il pigmento porpora presente nello Zea mays L. ‘Kculli’ é capace di modificare lo sviluppo del cancro del colon in topi F344/DuCrj maschi trattati inizialmente con 1,2-dimetilidrazina (DMH). Nel loro studio sugli animali, il gruppo analizzato ha ricevuto cibo mischiato con 2-amino-1-metil-6-fenilimidazo [4,5-b] piridina (PHIP), una sostanza cancerogena naturale presente nelle parti carbonizzate della carne e nel pesce alla griglia.
Dopo di una inizziazione con DMH, uno di questi gruppi in ossevazione ha ricevuto anche il 5% del pigmento di Zea mays L. ‘Kculli’ in conbinazione con 0.02% di PhIP fino alla settimana 36. Le incidenze e moltiplicitá di colonrettali e carcinomi in topi avviati con DMH sono state chiaramente incrementate per il PhIP.
In contrapposizione, l’amministrazione del colorante Zea mays L. ‘kculli’ ha soppresso lo sviluppo di lesioni. Come c’era da aspettarsi, si sono ridotti tanto i segni precoci del cancro colonrettale come il numero di tumori benigni e maligni che si sono formati nel colon dei topi che hanno ricevuto il pigmento porpora nella loro dieta, e non si sono visti effetti contrari (cambi nei segnali clinici, peso corporale e consumo di alimento).
Nel gruppo che ha ricevuto la sostanza cancerogena, l’85% sviluppó il cancro del colon, comparato con solo il 40% che ha ricevuto anche il pigmento.
“Il colore del Mais viola, può essere un agente chemioterapico promettente, dal momento che le antocianine ha una grande antiossidante naturale per contrastare gli effetti dannosi dei radicali liberi, lo stress ossidativo e la carcinogenesi (formazione di cellule tumorali), dando un effetto protettivo contro il cancro o nella prevenzione“, ha evidenziato l’autore dello studio. Altre proprietà, secondo lo scienziato, anche gli antociani nel mais viola sono in grado ritardare il processo di invecchiamento, di stabilizzare e proteggere le vene e le arterie della azione dei radicali liberi, promuovere la buona circolazione sanguigna e ridurre i livelli di colesterolo, dando un potere antinfiammatorio naturale. Inoltre, recenti test sperimentali tanto in animali come in umani, hanno dimostrato che l’incremento nel consumo di polifenoli puó diminuire la pressione sanguínea in persone ipertense, ridurre la tendenza del sangue a coagularsi ed elevare la capacitá antiossidante totale del sangue. “Considerando che la materia porpora presente in Zea mays L. ‘Kculli’ é ricca in polifenoli, l’ingestione regolare di questa pianta potrebbe essere utile alle persone che soffrono di ipertensione. Infine, il consumo di alimenti con antociani come il mais viola, potrebbe migliorare l’acuità visiva“.