Il problema della plastica in mare è una delle realtà che il mondo sta affrontando. Il continuo riversamento di questo materiale in acqua crea danni non solo alla fauna ma anche alla flora marina. L’ecosistema marino e la plastica sono due “elementi” che non possono e non devono essere in contatto. In risposta a questa emergenza sono tante le iniziative di associazioni e forze governative ma quando tornerà pulito l’oceano?
Ecosistema marino e plastica: la completa pulizia entro il 2050?
Un nuovo studio, pubblicato sulla rivista Nature, fissa nel 2050 l’anno un cui gli oceani potrebbero essere puliti dalla plastica. Lo studio, inoltre, delinea la tabella di marcia essenziale per le azioni necessarie affinché la vita marina del pianeta ritorni alla piena abbondanza entro il 2050. Il tutto rientra in un progetto che vuole riunire i principali scienziati marini del mondo che lavorano in quattro continenti, in 10 paesi e da 16 università.
“Siamo a un punto in cui possiamo scegliere tra l’eredità di un oceano resiliente e vibrante o un oceano irreversibilmente interrotto“, afferma Carlos Duarte, professore di scienze marine e presidente della ricerca Tarek Ahmed Juffali Red Sea ecology. “Il nostro studio documenta il recupero di popolazioni marine, habitat ed ecosistemi a seguito di interventi di conservazione del passato. Fornisce raccomandazioni specifiche e basate su prove per scalare soluzioni comprovate a livello globale“, aggiunge il professore.
L’oceano e come potrebbe rigenerarsi
I ricercatori, tramite il loro studio, hanno trovato prove della notevole capacità di resistenza della vita marina. Secondo quanto riportato, l’integrità e la pulizia della vita marina possono essere ripristinate consentendo un’economia più sostenibile basata sull’oceano. I ricercatori sono riusciti a trovare ed individuare alcuni dei componenti fondamentali per la ricostruzione della vita marina, tra cui saline, mangrovie, alghe, barriere coralline, megafauna e il mare profondo.
Le azioni da compiere
La revisione afferma che il tasso di recupero della vita marina può essere accelerato per ottenere un sostanziale recupero entro due o tre decenni per la maggior parte dei componenti degli ecosistemi marini, a condizione che i cambiamenti climatici vengano affrontati e che vengano attuati interventi efficaci su larga scala. Le azioni raccomandate comprendono opportunità, benefici e azioni correttive, per fornire un oceano sano e capace di offrire enormi benefici alle persone e al pianeta. Il successo dell’operazione richiederà un sostanziale impegno di risorse finanziarie, ma il nuovo studio rivela che i vantaggi ecologici, economici e sociali derivanti dalla ricostruzione della vita marina saranno di vasta portata.
“Abbiamo una finestra ristretta di opportunità per offrire un oceano sano alla generazione dei nostri nipoti e abbiamo le conoscenze e gli strumenti per farlo. Non riuscire a portare avanti questa sfida – e così facendo condanneremo i nostri nipoti a un oceano distrutto e incapace di sostenere“, afferma infine Duarte.