Il Consiglio e la Fondazione Nazionale dei Commercialisti hanno pubblicato la informativa periodica “Attività Internazionale”, uno strumento incentrato sulle novità e gli sviluppi in ambito internazionale, su cui si è focalizzata maggiormente l’attenzione e l’analisi della categoria. Sono di queste ore le nuove misure varate dal governo per far fronte all’emergenza Coronavirus. Tra queste, oltre a specifiche previsioni a favore delle piccole e medie imprese, l’istituzione di un fondo per il potenziamento degli strumenti di promozione e aiuti all’internazionalizzazione, con un piano straordinario di sostegno al Made in Italy che sarà realizzato tramite ICE.
Sul fronte UE, la Commissione europea, dopo aver creato un apposito Team di risposta al Coronavirus, ha presentato le misure europee per affrontare l’emergenza. La Presidente Von der Leyen ha richiamato i singoli Stati membri ad assumersi le proprie responsabilità affinché l’Unione Europea possa tenere testa a questa pandemia che sta mettendo a dura prova le persone e le nostre economie. In questo momento alla priorità di salvare vite umane si affianca quella di salvaguardare imprese e posti di lavoro. L’epidemia, con gli inevitabili timori per il suo impatto economico, era stata al centro anche del G20 finanziario di Riad, dove i ministri dell’Economia e i governatori delle Banche centrali avevano modificato l’agenda in corsa per discutere un piano d’azione per sostenere la crescita e contrastare i rischi al ribasso. Il Fondo Monetario Internazionale aveva perciò limato dello 0,1 % le stime di crescita globale per il 2020, ma visto l’aggravarsi del contagio in tutto il mondo nuove misure dovranno essere prese. Il coronavirus ha messo prima in fermo una quota rilevante dell’industria cinese, che rappresenta circa il 16% del PIL globale, e ora sta mettendo in ginocchio l’economia italiana ed europea. La situazione si evolve molto velocemente e gli scenari cambiano nel giro di qualche giorno, siamo davanti all’evento raro, imprevedibile e inaspettato, a quel cigno nero che ci troviamo ora a dover affrontare.
Nell’informativa attenzione puntata anche sulla nascita del Global Consortium for Digital Currency Governance, il primo consorzio globale per definire un quadro per la governance delle valute digitali, lanciato in occasione del World Economic Forum di Davos, e la recente approvazione da parte della Commissione europea della nuova strategia per le PMI e della nuova strategia industriale.
Infine, i dati della ricerca sull’eguaglianza di genere nelle grandi imprese promossa dalla EWOB, European Women On Boards, mostrano che, malgrado i progressi scientifici e tecnologici e le buone intenzioni, tale eguaglianza nel mondo delle grandi imprese, industrie e società è ancora lontana. Il nostro paese che rientra tra quelli con quote rosa per i board delle società quotate stabilite per legge, riporta un risultato medio, c’è quindi spazio per fare meglio. Le società di Francia, Svezia, Regno Unito e Norvegia sono quelle che si avvicinano di più ad una governance di genere bilanciata. Nella top 20 delle società valutate in base all’EWOB Gender Diversity Index 2019, 7 sono francesi, 5 svedesi, e 5 del Regno Unito. Le società svizzere hanno la leadership meno diversificata, infatti dieci delle 20 società che occupano gli ultimi posti della classifica sono svizzere.