Marine Stewardship Council ha svolto la più grande analisi globale di sempre sul consumo di prodotti ittici.
In una analisi globale sul consumo di prodotti ittici è emerso che la sostenibilità è considerata un fattore piùimportante del prezzo e del brand quando si acquistano questi prodotti.
Anche in Italia, rientrata per la prima volta tra i paesi di indagine, la sostenibilità è uno dei driver secondari principali di acquisto, subito dopo la salute, l’origine e il non OGM.
L’indagine è stata svolta da GlobeScan (www.globescan.com), una società di ricerca e consulenza strategica indipendente, secondo la più recente metodologia, campionamento e formulazione delle domande.
Nel nostro paese sono state intervistate 732 persone, di cui 650 consumatori di prodotti ittici. Analizzando complessivamente le risposte del nostro campione emerge che il 51% ha una buona consapevolezza e fiducia del marchio blu MSC e delle etichette sostenibili; per queste persone la sostenibilità è uno dei driver principali d’acquisto.
Per il 38% la sostenibilità è un elemento moderatamente forte, la consapevolezza e la fiducia delle etichette sostenibili è sotto la media e i driver principali d’acquisto sono i benefici per la salute, la sicurezza e la freschezza.
Il restante 11% è più scettico: la sostenibilità è un fattore debole, come la consapevolezza e la fiducia delle etichette sostenibili e negli acquisti viene guidato principalmente da driver primari come il prezzo, la salute, il gusto, la sicurezza e la freschezza.
In Italia, il consumo di prodotti ittici ha un’elevata penetrazione: il 94% degli intervistati li consuma regolarmente, prediligendo pesce fresco, seguito da surgelato e scatolame.
Viene preferito il pescato rispetto all’allevato e questo sottolinea l’importanza che i nostri oceani siano in salute e pieni di vita per le generazioni future.
Per il 77% del campione, contribuire alla salute degli oceani, è necessario consumare prodotti ittici da fonte sostenibile e bisogna orientare le proprie scelte verso prodotti certificati, non dimenticando la biodiversità e scegliendo le specie sostenibili certificate.
Nel nostro paese, i prodotti ittici vengono acquistati soprattutto al supermercato (78%) e in pescheria.
Questo dato dimostra che anche in Italia, come già successo in altri paesi europei, i retailer giocano un ruolo fondamentale nel promuovere la sostenibilità ittica e offrire prodotti certificati.
Il 70% del campione trova che le etichette sostenibili siano un elemento che semplifica la scelta di acquisto in quanto, per i prodotti ittici ad esempio, è difficile avere tutti gli strumenti e le conoscenze (sulle aree di pesca, le taglie, gli attrezzi …) per fare la scelta giusta. Infatti per il 68% un’etichetta sostenibile è un fattore preferenziale nell’acquisto del pesce. Ma non solo.
Per il 72% l’etichetta aumenta la loro fiducia nel brand e il 79% dichiara di essere disposto a pagare un primium price sui prodotti certificati.
Interessante anche, che per quasi la totalità del nostro campione (92%), l’etichetta per essere credibile deve essere indipendente.
Questo dato è in contrapposizione con la scelta di alcune aziende e retailer di sviluppare dei propri marchi di sostenibilità garantiti da loro stessi, senza controllo da parte di terzi.
Anche in Italia la scelta di prodotti ittici certificati è in crescita: il 33% del campione nell’ultimo anno ha acquistato più prodotti ittici sostenibili rispetto l’anno precedente.
Oltre all’etichetta, importantissima per il consumatore è la tracciabilità: il 75% degli intervistati vuole sapere da dove proviene e che “viaggio” ha fatto il pesce che consuma.