Un gruppo di scienziati dell’Università di Leiden é riuscita a dimostrare attraverso uno studio, presentato all’European Cancer Congress di Vienna che l’aspirina, può raddoppiare l’aspettativa di vita di pazienti affetti da alcune delle forme neoplastiche più comuni.
Lo studio è stato condotto nei Paesi Bassi su circa 13.000 persone negli anni tra il 1998 ed il 211, secondo cui l’antinfiammatorio ha apportato un “significativo” vantaggio di sopravvivenza rispetto a coloro che non lo hanno assunto.
L’indagine scientifica ha rivelato che in generale, in tutti i tumori studiati, il 30,5 per cento dei pazienti è sopravvissuto almeno 5 anni. Ma all’interno del campione, coloro che usavano aspirina, una dose giornaliera di 80 milligrammi, considerata bassa, avevano il doppio delle probabilità di sopravvivere entro questo periodo di tempo. Fra i tipi di malattia inclusi nello studio il cancro intestinale e dell’esofago.
L’impatto dell’aspirina sulla sopravvivenza è stato analizzato dopo un corretto aggiustamento per fattori come sesso, età, stadio della patologia, trattamenti effettuati e altre condizioni mediche, che avrebbero potuto influenzare i tassi di mortalità.
Il coordinatore del trial, Martine Frouws ha sostenuto: “Adesso vogliamo analizzare il materiale tumorale di questi pazienti per cercare di scoprire quali malati possono sicuramente trarre beneficio dal trattamento con aspirina. E’ un farmaco a un buon mercato, fuori brevetto, con relativamente pochi effetti collaterali: potrebbe avere un grande impatto sui pazienti e sui sistemi sanitari”.