A Venezia, proprio nei giorni del celebre Carnevale, si terrà “L’Arte tra maschere e colori del Carnevale“, una mostra collettiva ad ingresso gratuito, organizzata dall’associazione culturale PromArte. Nelle antiche sale del Centro d’Arte San Vidal – U.C.A.I. (Unione Cattolica Artisti Italiani), presso gli spazi della “Scoletta di San Zaccaria“, 44 artisti contemporanei dediti alla pittura, scultura, grafica e fotografia, esporranno i loro lavori e il proprio modo di vedere il mondo che li circonda. Il vernissage si terrà con cocktail di benvenuto e performance live della violinista Costanza Benedetelli. A presentare la mostra saranno i critici d’arte Giorgio Pilla (autore anche della presentazione critica inserita nel catalogo) e Francesca Catalano.
Nelle opere esposte è possibile ritrovare l’ansia, i turbamenti, le emozioni e le speranze dei loro autori, diversi negli stili, nei linguaggi e nel tema scelto. Proprio in virtù di questa eterogeneità, la mostra offre una ampia visione dell’arte contemporanea, come una sorta di viaggio tra città diverse, dove ognuno di noi può trovare un pezzetto di sé rappresentato. Particolarmente interessante, inoltre, è il contrasto tra la modernità delle opere e la storicità del luogo che le ospita, fatto di una bellezza classica e senza tempo, dove il mondo dell’oggi resta fuori, tutto viene nobilitato dal ricordo del passato.
In onore del Carnevale di Venezia, del quale la mostra si propone come evento collaterale, molti degli artisti hanno deciso di ispirarsi proprio alla magia del Carnevale veneziano, tra i più antichi del mondo, rivisitando il concetto del gioco della trasformazione. Altri, essendo il tema partecipativo libero, hanno voluto aprirsi al mondo, con opere dedite alla rappresentazione dell’Uomo e del suo ambiente, facendo maturare idee e sensazioni colme di trepidanti pensieri rivolti ora al quotidiano, altrove al visionario.
“Quelle esposte sono opere frutto di chi dall’Arte sa trarre il “condimento” della Vita, trasformando il veduto nella diuturna lotta tra il bene ed il male, tra il bello ed il brutto sempre, tuttavia, fornendoci una chiave di lettura capace di instillare in chi guarda il senso di verità mai dette che solo i più sensibili sanno captare. – Ha commentato il critico d’arte Giorgio Pilla. – Nel caso presente le opere sembrano, oltretutto, venire accolte dai storici luoghi e permeate con un tocco elegiaco che trasforma ogni pennellata, ogni materiale, ogni scatto fotografico, ogni segno grafico in sublimazioni del lavoro dell’Uomo, creando così una osmosi tra il pensiero creativo e colui che osserva, venendo conseguentemente a suscitare stati d’animo ed emozioni che trasformano i lavori in immagini fantastiche, in visioni dal significato umano universale. Tutti gli artisti partecipanti hanno saputo rendere una realtà talvolta oggettiva, altrove pregna di immaginifiche situazioni, sempre comunque all’altezza di considerazioni positive sia per la resa poetica, quanto per la tecnica usata e la realizzazione scelta come propria peculiarità artistica donando a tutto l’insieme un’aura di armonici respiri, difficilmente riscontrabile in certa arte oggi in circolazione; da tale assunto si può dedurre quale e quanta serietà e capacità possiamo attribuire sia all’Organizzazione, quanto ai singoli partecipanti.”.