Il poeta, performer e artista cileno Raúl Zurita arriva in Italia per una serie di appuntamenti legati all’arte e alla poesia. Dopo l’incontro organizzato dall’Instituto Cervantes di Roma, nell’ambito del ciclo “Dialogos” con Chiara Bolognese dell’Università “La Sapienza”, Zurita sarà protagonista in Veneto di quattro eventi letterari.
Venerdì 6 aprile alle 11.30 a Venezia (Auditorium S. Margherita Ca’ Foscari) per Incroci di Civiltà mentre in serata al Centro sociale Djang di Treviso per un reading poetico. Domenica 8 aprile, invece, sarà ospite del festival Poetry Vicenza, ore 18 a Palazzo Leoni-Montanari. Infine, lunedì 9 aprile di nuovo a Venezia per il conferimento del Premio Alberto Dubito, per «l’attività artistica svolta nell’ambito della performance poetico-musicale e della grande influenza esercitata sulle generazioni ispanoamericane».
Quella di Raúl Zurita è una delle voci più importanti della letteratura latinoamericana contemporanea. Cileno classe 1950, di origine italiana, da sempre ha mostrato un forte interesse per la scrittura, per l’arte nel suo senso più globale e per la militanza politica. Al tempo stesso, il contatto con la cultura italiana, che avvenne grazie alla profonda relazione che aveva con la nonna materna e la complessa situazione socio-politica cilena che affrontava nella sua quotidianità, tracciarono quello che sarebbe stato il suo percorso artistico. Non a caso, la sua opera è fortemente segnata dalla dittatura militare instaurata dopo il golpe dell’11 settembre 1973. Militante comunista fu arrestato, torturato e detenuto sulla nave cargo Maipo.
Zurita ha sempre sostenuto un’arte che si fa, accessibile a tutti. In perfetta simbiosi con la vita. La fusione e il dialogo costante tra arte e vita che caratterizzano la sua formazione e il suo credo artistico lo avvicinarono alle attività del CADA (Colectivo de Acciones de Arte), le cui performance provocatorie arrivarono sulle strade di Santiago e perfino nel cielo di New York. La sua proposta artistica si è articolata attraverso diverse tematiche che si intrecciano fra loro: la riflessione sulla natura cilena, l’amore per un’umanità che soffre, la denuncia contro la violenza, in ogni sua forma, perpetrata nel corso del XX secolo. Tutte queste riflessioni sono state proiettate in opere imprescindibili, come la trilogia “Purgatorio” (1979), “Anteparaíso” (1982) e “La Vida Nueva” (1994), considerata tra le più importanti della sua produzione poetica. Senza dimenticare, “Canto a su amor desaparecido”, “Inri” (Premio Nazionale di Letteratura del Cile), “Cuadernos de guerra”, “Zurita” fino al recentissimo “Habré vuelto a ver de nuevo las radiantes estrellas” Raúl Zurita e Dante Alighieri