Un poemetto di 46 poesie contro la violenza sulle donne, “…quel giorno soffocato/ addosso al cuore/ cencio logoro soggiogato/ precipitò improvviso come drappo rosso su di me…”, dove il tema dell’amore, che viene trattato e trasformato dalla forza espressiva della poesia e dove i riferimenti alla mitologia classica nel mito di Demetra, alla ricchezza del paesaggio naturale, danno abito alla denuncia forte e vibrata dell’amore malato e della violenza di genere.
Conseguente il riscatto positivo e convinto dell’uguaglianza di sentimenti e funzioni nel profumo della libertà del vero amore il cui messaggio d’amore e di libertà trova linfa e vibrante ricchezza – la ricchezza della poesia – nella forza del linguaggio.
La poetessa Grazia Brunelli, veronese, didatta, esperta saggista e studiosa di letteratura, ha pubblicato poesie in libri e raccolte antologiche con un linguaggio nuovo, creativo e coinvolgente, esprimendosi anche nella narrativa.
“L’amore profuma di libertà” attesta nella scrittura la ricerca di verità e di giustizia e l’interesse culturale per il valore universale del mito.
Una lente sul tema oggi emergente con inusitata, tragica frequenza dell’eros che si colora di ferocia, di bestiale volontà di supremazia del maschio sulla donna in cronache che – tragedia che si aggiunge a tragedia – rischiano di diventare stanca routine.
È Ade il nero demone del nero mondo infernale la maschera di tanti uomini d’oggi, mentre nella coppia Demetra-Persefone leggiamo immagini di tragiche madri e di figlie vittime che lottano, purtroppo spesso invano, per sottrarsi al male dell’amore che si fa violenza e morte.
Il lettore si lasci trascinare nella partita che qui si gioca fra Bene e Male, segua il magico inseguirsi dei colori, delle luci e delle ombre che alternano gli scenari della luminosità con l’insistente rincorrersi con una specie di lessico della vita (verde, fiore, fiorito, innocente, nascita) e di un lessico della sottomissione e della morte (buio, notte, nero, profondo, freddo).
Sentirà allora come la poesia faccia convivere senza sforzo, anzi con arricchimento di significati, le suggestioni del mito antico con le amare cifre della modernità.