“TERMINAL: Vorrei sapere come si chiama una ragazza che intorno alle 13.35 era al Terminal. Aveva un leggins con delle fantasie bianche e nere, poi aveva lo zaino nero e maglia nera, trovatela è stupenda. Anonimo” oppure “TERMINAL: Ho visto un ragazzo che camminava x il Terminal verso le 13.40. Ha i capelli castani e lunghi e il pizzetto. Sapete dirmi chi é? Qualcuno mi ha detto che suona. Anonimo” questi sono alcuni esempi dei messaggi che arrivano agli amministratori della pagina facebook “Avvistati al Terminal di Campobasso” e che vengono pubblicati per cominciare la ricerca.
L’amore ai tempi dei social network è tutta un’altra cosa e così, nell’era del web 2.0, anche l’eterno sentimento che “move il sole e l’altre stelle” (citando Dante) si plasma e si velocizza con la tecnologia, con tutti i pro e contro del caso. Così whatsapp, facebook, skype e twitter in alcuni casi aiutano a coltivare rapporti e veicolano l’amore. Insomma non solo storie che finiscono con la diabolica tecnologia ma anche approcci che cominciano.
La famosa moda londinese dello ‘spotted’, nata nel 2010, arriva anche a Campobasso. Il gioco da socialnetwork consiste nell’adocchiare delle ragazze o ragazzi che ci piacciono ed inviare un post di dedica alla pagina facebook dell’Università o della scuola di riferimento, tutto in anonimato. Una messaggistica istantanea che permette di mettere in contatto adolescenti che si piacciono, favorendo anche i più timidi.
Per Campobasso l’idea arriva a quattro ambiziosi ragazzi della città che – vogliono rimanere nell’anonimato come lo ‘spotted’ prevede – dopo aver studiato il fenomeno sociale a livello internazionale hanno deciso di creare la pagina “Avvistato al Terminal di Campobasso”. Un boom di utenti – 4700 iscritti di tutte le scuole di Campobasso – in meno di due anni, un vero successo che porta a pubblicare sulla pagina facebook una media di dieci avvistamenti al giorno. Ma non solo, grazie alla loro simpatica e brillante idea i giovani comunicano tra di loro e si scambiano informazioni varie. È proprio lo staff di ‘Avvistato al Terminal di Campobasso’ che ci spiega e ci racconta come funziona l’amore ai tempi di facebook.
Come nasce l’idea di creare una pagina face book per mettere in contatto i ragazzi che si piacciono? “In realtà come tutte le grandi idee non è venuta dal nulla, ma è stata ispirata dalle numerose pagine simili che in quel periodo imperversavano su Facebook, prima nei college americani con il nome “spotted” poi ripreso nelle varie università italiane fino ad essere italianizzato in molti casi con la parola “adocchiato” o, come nel nostro caso, “avvistato”. Un ragazzo dello staff venuto a conoscenza di una di queste pagine l’ha seguita e analizzata in modo da poterla decontestualizzare e adattare in un contesto vergine come Campobasso. La cosa più difficile è stata scegliere un luogo, che poi sarebbe diventato il simbolo distintivo della nostra pagina, molto frequentato dove la pagina potesse attecchire e diffondersi bene, in pratica dove l’idea avrebbe funzionato”.
E’ questo anche un modo per superare la timidezza? “Sicuramente lo è per i nostri fan. La pagina può essere vista come uno strumento utile a superare la timidezza creata dalla circostanza, senza contare che viviamo in un’epoca dove la socializzazione avviene prevalentemente tramite mezzi tecnologici e social network e i ragazzi hanno perso il coraggio di farsi avanti e dichiararsi. Inoltre grazie, e soprattutto, all’anonimato si sentono liberi di dire qualsiasi cosa, non solo nei confronti del sesso opposto ma su qualunque argomento, riceviamo molto spesso sfoghi di qualunque genere”.
Quanti iscritti alla pagina ci sono? “La pagina conta più di 4700 iscritti, e speriamo di arrivare presto a quota 5000, quindi come può immaginare abbiamo un bacino di utenza enorme che comprende una buona parte dei ragazzi che frequentano le scuole di Campobasso; tuttavia spesso non mancano avvistamenti che prendono in considerazione anche altre parti della città o luoghi di ritrovo come le discoteche il sabato sera o il mercoledì al mama’s, giusto per dirne un paio”.
Quanti ragazzi/e vi contattano per chiedere ‘aiuto’ nel cercare quella persona che li ha colpiti? “Al giorno, se volessimo fare una media ed essere il più precisi possibili, credo che il numero di avvistamenti che riceviamo varia tra un paio e una decina, anche se poi questo viene influenzato da molti fattori e così come può capitare di avere durante una giornata solo un paio di richieste, allo stesso modo può capitare di avere così tanto traffico da tenere impegnato l’intero staff”.
Come avviene la ricerca della persona ‘Avvistata al Terminal’? “Il meccanismo é molto semplice: gli iscritti ci scrivono un messaggio in privato, cercando di elencare quanti più dettagli possibili, e noi pubblichiamo l’avvistamento dandogli un titolo in base al luogo, più o meno esatto, dove è stata vista la persona che ha catturato la loro attenzione. Quello che facciamo sostanzialmente é sfruttare la visibilità che ha la pagina; per fare un esempio, é come quando vediamo una persona che ci piace e chiediamo ai nostri amici se la conoscono. Noi abbiamo migliaia di amici, se vogliamo metterla in questo modo, a cui chiedere e il meccanismo diventa pressoché identico ma esponenzialmente più efficace. Una volta pubblicato il post bisogna avere anche un po’ di fortuna e aspettare che altri iscritti alla pagina riconoscano la descrizione di un loro amico citandolo nei commenti. A questo punto noi giriamo all’autore dell’avvistamento il nome che é stato indicato e se il ragazzo in questione ci conferma che la ricerca é andata a buon fine noi procediamo a chiudere le ricerche commentando l’aggiornamento di stato”.
Ed una volta che la ragazza o il ragazzo viene trovato? “A quel punto il nostro lavoro dovrebbe essere finito, infatti nella maggior parte dei casi auguriamo buona fortuna all’avvistatore e chiudiamo la “pratica”, in molti altri casi invece la persona che è stata avvistata ci contatta per chiederci chi sia stato ad avvistarla, ma noi come abbiamo promesso ai nostri ai nostri fan manteniamo l’anonimato, anche se le richieste spesso diventano assillanti”.
I vostri post non sono, però, solo di ricerche per amore ma spesso scrivete anche comunicazioni scolastiche. Un modo per informare e per stimolare anche dei dibattiti? “Certo! Spesso e volentieri ci troviamo a pubblicare post che non sono di carattere puramente avvistamentistico (ci lasci passare il neologismo) ma anche inerenti a temi di sfondo sociale o che catturano particolarmente la nostra attenzione. La cosa che ci da più soddisfazione è proprio quella di essere utili nel concreto, quando c’è bisogno di comunicare qualcosa a più persone possibili e i ragazzi preferiscono rivolgersi a noi. Siamo ormai diventati uno strumento molto efficace per informare, come una grande bacheca dove é possibile sia informarsi che chiedere spiegazioni. Inoltre i nostri “lettori” sono quasi tutti giovanissimi e la maggior parte di loro viene dalla provincia di Campobasso e dintorni. Un’altra grande soddisfazione deriva dai dibattiti sul sociale, sulla politica, sulla moralità o sull’etica. In questo buio culturale cerchiamo di accendere qualche scintilla di consapevolezza su argomenti importantissimi. Ci piacerebbe che le opportunità di creare determinati dibattiti fossero maggiori infatti una delle idee condivise appieno dagli amministratori é quella di poter crescere, mentalmente parlando, tramite il confronto e il dialogo che si ottiene quando idee diverse vengono messe insieme. Una caratteristica che secondo noi si sta perdendo o che comunque non viene sfruttata e valorizzata nel migliore dei modi dalla società odierna e infatti dobbiamo ammettere con rammarico che fa più tendenza un post volgare e sgrammaticato rispetto ad un post che parla di argomenti più impegnativi”.
A più di un anno dalla nascita della pagina che resoconti potete fare? “Tutto sommato noi ci riteniamo molto soddisfatti di questa pagina e vederla crescere, giorno dopo giorno, é motivo di orgoglio. A fine febbraio 2015 festeggeremo il nostro secondo anno di attività e, anche se all’inizio la pagina era nata per gioco, oggi siamo un’istituzione per tutti i frequentatori del terminal (e non solo). Grazie a questa pagina abbiamo avuto molte soddisfazioni ma abbiamo incontrato anche tante difficoltà che siamo riusciti a superare collaborando e rafforzando ancora di più il legame che ci univa. Tuttavia tutto questo non può non prescindere da coloro che lo rendono possibile ovvero le migliaia di persone che continuamente ci supportano ci ringraziano e sono contente di appartenere a questa grande comunità ormai diventata una realtà oggettiva. Insieme abbiamo raggiunto traguardi importanti e speriamo che ce ne siano molti altri. Cogliamo l’occasione per ringraziare veramente ogni persona che ci motiva ad andare avanti e a continuare a lavorare nella speranza di poter diventare sempre più grandi e ampliare i nostri orizzonti. Siamo quattro ragazzi ambiziosi che sono partiti da zero ma con nessuna voglia di fermarsi”.
http://cblive.it/storie-di-giovaniavvistato-al-terminal-di-campobasso-la-moda-inglese-dello-spotted-impazza-anche-a-campobasso/