Quasi due milioni di persone nella città siriana di Aleppo sono, ancora una volta, senz’acqua corrente. Questo è l’allarme lanciato dall’Unicef che sottolinea la situazione ad Aleppo.
Gli intensi raid hanno danneggiato la stazione di pompaggio di Bab al-Nayrab che fornisce acqua a circa 250.000 abitanti nella parte orientale di Aleppo. Le ostilità stanno impedendo alle squadre di tecnici di raggiungere la stazione per effettuare le necessarie riparazioni.
Per ritorsione, la stazione di pompaggio di Suleiman al Halabi, che si trova nei quartieri orientali, è stata disattivata, tagliando così l’erogazione dell’acqua a 1 milione e mezzo di abitanti nella parte occidentale della città.
Privare i bambini dell’acqua potabile li espone al rischio di letali epidemie di malattie trasmesse dall’acqua e aggiunge nuova sofferenza alla paura e all’orrore che i bambini di Aleppo già devono affrontare ogni giorno.
Nella parte orientale di Aleppo, la popolazione dovrà ora ricorrere all’acqua estratta da pozzi che sonogravemente contaminati. Nella parte occidentale, fortunatamente, i pozzi artesiani assicurano una fonte d’acqua alternativa sufficientemente sicura.
L’Unicef intensificherà la distribuzione idrica tramite autocisterne in tutta la città, ma questa è una soluzione di emergenza, non sostenibile nel lungo periodo.
Per la sopravvivenza dei bambini è fondamentale che tutte le parti in conflitto cessino gli attacchi contro le infrastrutture idriche, diano l’accesso ai tecnici che devono valutare e riparare i danni alla stazione di Bab al- Nayrab, e facciano ripartire la stazione idrica di Suleiman al-Halabi.