Si è tenuto presso l´ambasciata britannica a Roma un evento con la Commissaria per il Commercio Cecilia Malmström avente come oggetto l´accordo transatlantico per il commercio e gli investimenti.
Sia chiaro, su questo accordo ci sono ancora molte riserve da parte dell´opinione pubblica nonostante i negoziati (siamo già al nono round) stiano procedendo in maniera serrata.
La possizione della Commissione è chiara: si sono fatti sforzi eccezionali per rendere i contenuti di questo accordo trasparenti e accessibili.
In cosa consisterebbe praticamente il Ttip?
Il Ttip ha 3 obiettivi:
– miglior accesso per le imprese Ue al mercato Usa. Le imprese così potrebbero esportare in maniera più semplice negli Stati Uniti e aggiudicarsi appalti pubblici, potrebbero importare beni e servizi utili ai propri prodotti finali, stabilire più facilmente se un prodotto è Made in Europe, investire negli Usa. Si tratta quindi di creare numerosi posti di lavoro in Europa nel settore dell´export.
– una riduzione degli oneri burocratici e dei costi. Le imprese che intendono esportare negli Stati Uniti, in questo momento, sono sottoposte a verifiche degli standard di qualità statunitensi. Queste procedure possono costare alle imprese europee molto denaro. L´obiettivo è quindi far sì che le autorità europee e statunitensi collaborino più strettamente di quanto abbiano fatto finora. In particolare le Pmi sono in attesa di progressi in questo campo.
– introduzione di nuove norme per sostenere le imprese Ue. In concreto queste darebbero l´opportunità alle imprese di accedere all´energia e alle materie prima di cui hanno bisogno, tutelare la loro proprietà intellettuale, avere l´opportunità di investire sapendo di poter contare su un certo grado di protezione e risparmiare tempo e denaro nello svolgimento di pratiche burocratiche in dogana. In concreto questo si tradurrebbe in una maggiore tutela dei diritti dei lavoratori e dell´ambiente, nella partecipazione delle associazioni di categoria interessate e nell´introduzione di un nuovo strumento di composizione delle controversie tra Stati per Ue e Usa.
Vantaggi e timori connessi al Ttip.
I tre obiettivi di cui sopra avranno ripercussioni positive sull´occupazione e la crescita in Europa: un nuovo impulso al commercio di tutto il mondo (Europa e Usa sono le due maggiori economie mondiali e insieme rappresentano il 40% del commercio globale) e maggiore scelta e prezzi più bassi per i consumatori, anche grazie al costo minore di beni e servizi intermedi per le imprese.
I maggiori timori su questo accordo riguardano la salvaguardia degli standard di sicurezza alimentare e dei servizi pubblici. Nel caso dei servizi pubblici, i governi dell´Ue hanno a loro disposizione tre strumenti che garantiscono alti standard di sicurezza dei servizi: il monopolio, il trattamento nazionale e la regolamentazione. Il primo consente allo Stato membro di affidare la gestione dei servizi a un unico fornitore pubblico o privato. Il secondo consente agli Stati membri di privilegiare le imprese europee soprattutto per servizi pubblici quali l´assistenza sanitaria, i servizi sociali, l´istruzione e/o i servizi idrici. Infine il terzo strumento consente ai governi Ue di regolamentare qualsiasi servizio considerato pubblico ad esempio definendo gli standard di qualità da rispettare.
Per quanto riguarda il capitolo sicurezza alimentare, in particolare la questione Ogm, la Commissione europea ha più volte ribadito il rigore con la quale viene affrontato questo capitolo non soltanto in questo accordo ma anche in precedenti accordi commerciali già conclusi dall´Unione europea. Su questa materia i paesi dell´Ue potranno agire in totale autonomia. È importante ricordare che l´accesso al mercato europeo di Ogm per alcuni prodotti è già consentito e viene autorizzato dopo parere positivo dall´Autorità europea per la sicurezza alimentare. Sull´argomento, dunque, la Commissione europea si è impegnata a salvaguardare standard di sicurezza elevati, garantire l´indipendenza dell´autorità di regolamentazione, difendere il principio di precauzione e assicurare il diritto dei governi di emanare nuove leggi per proteggere le persone.
Come funziona il processo negoziale?
Nel giugno del 2013 gli Stati membri hanno dato mandato alla Commissione europea per negoziare l´accordo in base a precise linee guida. I negoziati già avviati prevedono riunioni con i negoziatori del rappresentante degli Stati Uniti per il commercio, scambio di proposte scritte, redazione di un testo finale. Durante il processo negoziale si svolgono diverse consultazioni pubbliche e i testi finali vengono pubblicati online. Il testo dell´accordo viene trasmesso ai governi dei 28 paesi membri dell´Ue e al Parlamento europeo ai quali spetterà l´approvazione. La Commissione non ha la competenza per approvare il testo. Di fatto, l´approvazione del testo sarà nelle mani dei governi dei 28 Stati membri e degli eurodeputati democraticamente eletti dai cittadini.