Ad agosto 2016 Kevin Spacey sarà un gatto. Proprio così. Nell’ultima «divertente, commovente e commerciale commedia» di Barry Sonnenfeld (regista di Wild Wild West, della saga di Men in Black e de La famiglia Addams), Nine Lives, il due volte premio Oscar interpreta Tom Brand, un miliardario proprietario di una compagnia, la Fire Brand, che si occupa di costruire il grattacielo più alto dell’emisfero settentrionale. Tom è talmente preso dal suo lavoro da distaccarsi da sua moglie (Jennifer Garner) e dalla figlia, alla quale, seppur riluttante, regala un gatto per il suo undicesimo compleanno. Il proprietario del negozio di animali, Felix Perkins (interpretato da un altro mostro sacro del cinema, Christopher Walken), gli vende uno splendido felino di nome Fuzzy Pants (letteralmente “pantaloni pelosi”). A causa di un incidente, l’uomo d’affari rimane intrappolato nel corpo del micione, imparando finalmente a conoscere la sua famiglia. Sonnenfeld ha dichiarato che ha voluto Kevin Spacey come protagonista «esattamente per lo stesso motivo per il quale Tommy Lee Jones era l’uomo giusto per Men in Black o Gene Hackman per Get Shorty». «Spesso non vuoi che nella tua commedia vi sia qualcuno che è conosciuto come comico. L’atteggiamento acido e freddo di Kevin è un elemento perfetto da inserire in un gatto carino, perché poi tutto ciò che dice è ironico, sarcastico è divertente».
La supervisione degli effetti speciali è stata affidata a un pezzo da novanta come Erik De Boer (premiato agli Oscar per Vita di Pi), sebbene Sonnenfeld abbia specificato che l’80% di ciò che le persone vedranno nel film sono gatti veri, allenati per la pellicola: «E’ molto, molto difficile allenare gatti. I cani possono essere addestrati, ma i cani lavorano per amore e cibo. Ai gatti non interessa l’amore e non importa nemmeno molto del cibo». Il film, prodotto dalla francese EuropaCorp – che ha come presidente Luc Besson – è stato affidato alla supervisione di Liza Ellzey (producer di film Tristano e Isotta e In Her Shoes ed executive di Domino, Le crociate e Warrior), figura di spicco del settore produttivo. «E’ interessante, perché i gatti non sono ciò che consideri animali amorevoli», ha specificato Sonnenfeld. Secondo il regista «nell’essere un gatto, [il protagonista] impara importanti lezioni di vita. E’ un genere nella tradizione di Big o Il paradiso può attendere. E’ un film di fantasia/realtà».
Molti sul web hanno notato la somiglianza del plot del nuovo film di Sonnenfeld con alcuni film usciti qualche anno fa: sembra chiara la forte analogia con Shaggy Dog (uscito in Italia col sottotitolo “Papà che abbaia… non morde”), commedia targata Disney del 2006 diretta da Brian Robbins e interpretata da Tim Allen, Kristin Davis, Danny Glover e Robert Downey Jr. Il protagonista, Dave Douglas, è un padre e avvocato sgarbato e scortese con la moglie Rebecca e i figli Carly e Josh, che lo odiano perché sempre assente nella vita familiare. Dave, a causa di un morso dell’odiato cane Shaggy, assume sembianze canine e partecipa più attivamente alla vita quotidiana della sua famiglia. Un’altra pellicola che potrebbe aver dato l’ispirazione a Sonnenfeld è Fluke, film drammatico del 1995 diretto da Carlo Carlei e interpretato da Matthew Modine, Eric Stoltz, Samuel L. Jackson e Ron Perlman. Dopo esser morto in un incidente automobilistico, lo spirito di Thomas Johnson, uomo in carriera rammaricato di aver trascurato in vita la sua famiglia, si reincarna in un cane.