Tante, troppe similitudini con quella prima Juve di Conte. Perché anche quella arrivava da anni molto difficili, anche quella aveva un avversario che sembrava imbattibile (Milan di Thiago Silva e Ibrahimovic), anche quella disponeva di una rosa soprattutto al di là dei titolari piuttosto inferiore rispetto alla rivale: anche quella, sorprendentemente, fu capace di tenere comunque il passo dei Campioni d’Italia in carica per un’intera stagione, sino al sorpasso finale al termine della stagione 2011-2012.
Quella Juve come questa Inter, un’outsider fatta di lottatori, nomi importanti pochi ma fame tanta, con un gruppo italiano ben fornito e con una differenza sostanziale sino ad ora: i tanti infortuni che stanno colpendo soprattutto il reparto di centrocampo nerazzurro. Il che, mette ulteriormente in buona luce l’incredibile lavoro del tecnico leccese, che con Sensi e Barella out, oltre al lungodegente Sanchez e ai vari Asamoah, D’ambrosio e Gagliardini sparsi in ordine di tempo, è riuscito a dicembre inoltrato a mettersi davanti col muso nella classifica di Serie A che da otto lunghi e infiniti anni vede un solo padrone.
Lotta scudetto, l’Inter rimonta nelle quote
Bwin si accorge di uno Scudetto finalmente in bilico e come mai prima mette una rivale della Juve vicina ai bianconeri nella quota tricolore,1.50 agli ancora favoriti della Vecchia Signora a cospetto dell’ottimo 2.50 da parte della beneamata. Lontane anni luce le comunque ottime romane, con la Lazio data a 24 e che attende proprio gli uomini di Sarri all’Olimpico sabato sera con la possibilità incredibile di portarsi a soli tre punti dai secondi in classifica: a pari merito, quotate 34 volte la posta, troviamo Atalanta e Roma, con quest’ultima che invece andrà a San Siro contro l’Inter.
Lo stato di forma di Juventus e Inter
Un turno molto importante, che trasportato al girone di ritorno quando mancheranno solo quattro giornate al termine rischia di essere quello decisivo del campionato, mettendo di fronte le prime quattro della graduatoria, destinate a rimaner tale anche al giro di boa. Per l’Inter si tratta di resistere ancora qualche giornata, prima della sosta natalizia mai attesa con così tanta ansia: perché solamente in seguito Conte dovrebbe ritrovare, condizionale d’obbligo, Sensi e Barella oltre che Sanchez. Ancora tre partite di sofferenza, dove gli uomini a centrocampo sono contati e tocca inventarsi qualcosa, magari con Candreva mezzala in alternativa a Borja Valero regista: Asamoah, che quel ruolo ben conosce, è ancora ai box e tarda a recuperare.
La Juve non se la passa meglio in infermeria, pur potendo contare su una lunghezza della rosa senza eguali ed è questo a fare la differenza. Khedira rivedrà il campo nel 2020, Rabiot è ancora convalescente e Douglas Costa è alle prese con l’ennesimo infortunio muscolare. E poi c’è lui, Cristiano Ronaldo: ma come sta davvero il portoghese?
Con Atletico Madrid e Sassuolo altre due prove incolori, che certo non possono essere cancellate dal rigore segnato coi neroverdi, che ha reso il parziale meno doloroso di quanto avrebbe potuto essere dopo la papera di Buffon sul gol di Caputo. Per il portoghese qualche problema al ginocchio ed una condizione evidentemente deficitaria, che tanto lo sta condizionando. Poi, c’è Dybala: ebbene sì perché accanto ad un Higuain imprescindibile nel suo ruolo di prima punta c’è un dualismo che rischia di diventare un caso, perché Sarri ha fatto più volte capire che tutti e 3 non giocheranno mai.
E a quel punto, la palla bollente, passerà in mano al Sergente.