José è un uomo all’antica, con mani grandi piene di calli, dalla stretta accogliente e vigorosa.
In viso, un reticolo di rughe come tanti affluenti paralleli verso un ‘unica destinazione: un sorriso gioviale ed attrattivo.
José settant’anni dichiarati, è un seduttore, ma non il classico galletto pieno di avances e di moine verso l’universo femminile.
No, piuttosto un ammaliatore, un raccontastorie talentuoso ed ammiccante in grado di reggere una conversazione brillante al bar per ore.
Il suo parlare un po’ logorroico necessita
di carburante esplosivo: la tequila, distillata dall’agave blù, di cui e’il maggior produttore della zona., lo stato di Michoacan in Messico.In quel liquido leggermente ambrato affoga la sua passione per Rejna, la moglie del sindaco Miguel, ex Miss Messico, una preda per cacciatori d’alto bordo.
José può avere tutte le femmine che vuole, le donne le si strusciano addosso come cagne in calore, ma per Rejna nutre una passione, che lo corrode da dentro come la Tequila.
Eccolo seduto al bar, circondato dai compaesani mentre s’infervora sull’arroganza degli Stati Uniti che vorrebbero controllare interamente il mercato del prezioso superalcolico locale per strozzare i loro profitti.
Ha il dito alzato José per dare più energia alle parole e catturare l’attenzione degli avventori, miseri contadini, nullafacenti, operai senza istruzione, incantati dalla sua facondia. Ed ecco che entra lei, Rejna, lasciando una scia di fragranza floreale .
Si dirige al bancone, ordina un caffè e commenta a voce alta:”Oggi ho lasciato Miguel e vado a vivere da sola, sono stanca di sopportare le corna di puel figlio di puta “.
José rimane in silenzio, col dito alzato un minuto di troppo, è incerto sul da farsi, poi s’incammina sempre più deciso verso quella che, nel suo cuore e sempre stata l’unica donna e ,inginocchiandosi, le fa una proposta d’amore appassionata. Rejna lo solleva da quell’ imbarazzante posizione prendendolo delicatamente sotto il braccio e, prima di baciarlo difronte a tutti, gli sussurra audacemente “Da quanto sognavo questo momento”
Messico e nuvole
la faccia triste dell’America
il vento soffia la sua armonica
che voglia di piangere ho.
Foto concessa da Luis Boccuti per Cinque Colonne Magazine
Il soggetto rappresentato all’interno della foto non ha corrispettivi con la storia narrata