(Adnkronos) – C’è anche un post “in cui incita all’uso di violenza nei confronti della comunità Lgbtq”, pubblicato nel febbraio 2023, tra quelli contestati al possibile jihadista Faysal Rahman, colpito da una misura di custodia cautelare in carcere del gip di Genova, su richiesta della procura, nell’ambito dell’operazione anti-terrorismo della polizia.
Dalle indagini, come emerso dall’ordinanza che applica la misura cautelare, l’indagato avrebbe anche, nel luglio 2022, commentato “un video (scrivendo: ‘prendi le pietre’), intitolato ‘Gift from us to the Lgbtq’, pubblicato da uno dei componenti del ‘Gruppo dei 20’ – network di venti soggetti accomunati dal sentimento di affermazione assolutista, anche con metodi violenti, dell’Islam – in cui viene mostrata una lapidazione”.
Secondo quanto ricostruito dalla polizia l’uomo, originario del Bangladesh in Italia con il permesso di soggiorno, aderiva “all’organizzazione terroristica pakistana ‘Tehrik-e Taliban Pakistsan (Ttp)’ associata ad Al Qaeda” ed è accusato di avere “pubblicamente istigato attraverso la rete internet ed i social network Facebook ed Instagram a commettere delitti, anche di terrorismo” e di aver fatto “apologia di alcuni atti di terrorismo”.
Dalle indagini è emerso che “l’indagato e i suoi contatti fanno parte di un network intercontinentale, asservito alle logiche di Al-Qaeda” che ha come obiettivo la propaganda “della riscossa violenta in nome di un salafismo jihadista intollerante”. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)