Dal 27 marzo al 7 aprile Simultanea Spazi d’Arte, realtà curatoriale ideata e diretta da Roberta Fiorini e Daniela Pronestì, ospita la mostra Japanese Views / Tre visioni artistiche a confronto.
Come indicato dal titolo, si tratta di un evento che mette in relazione le opere di tre artisti giapponesi – Yonosuke Kaneko, Yukio Yokosuka, Tsutomu Takahashi – diversi per età e per formazione, ma tutti accomunati dalla medesima matrice culturale, da cui traggono origine tre differenti cifre espressive.
Avvalendosi della sintesi tra segno e colore, spesso declinata dalla tradizione nipponica nella rappresentazione del tema naturalistico, Yonosuke Kaneko (1966) trasforma gli scenari urbani incontrati durante il suo viaggio in Italia – Firenze, Roma e Venezia – in un paesaggio mentale fatto di forti contrasti, pennellate dinamiche e tinte antinaturalistiche.
Prevalgono in questa occasione gli scorci fiorentini – Santa Maria del Fiore, via del Proconsolo, piazza della Repubblica – resi con una vivacità coloristica ed un’immediatezza gestuale che proiettano lo sguardo in una dimensione in bilico tra realtà ed immaginazione, esperienza e memoria. Le chiese, i palazzi, le piazze – afferma l’artista – sono una metafora che trascende l’aspetto esteriore delle cose e che riguarda invece la bellezza della vita, nonostante le difficoltà che questa spesso ci pone.
Di tono diverso sono i dipinti che raccontano di una profonda interiorizzazione del paesaggio naturale, in particolare i campi di riso che diventano luoghi del sogno, vere e proprie fughe nel fantastico. Nuvole, pioggia, nebbia, vento, elementi naturali che l’opera di Yukio Yokosuka (1954) traduce in colature e stratificazioni di colore.
Passando dal dripping agli effetti di marmorizzazione su tela alle tecniche pittoriche giapponesi (Bokashi e Tarashi-komi), Yukio punta a catturare l’essenza nascosta del mondo naturale, la sua energia vitale.
“Nella mia pittura – afferma – voglio esprimere la profondità del paesaggio e il flusso del tempo con strati sovrapposti di colore; voglio mostrare la crescita e il declino, la morte e la reincarnazione di ogni essere vivente.”
Nelle opere di Tsutomu Takahashi (1961) il tema del viaggio diventa metafora di un’evasione dalla realtà alla scoperta di nuovi mondi e nuove terre, tra lune imponenti mutate in mongolfiere, pianeti sconosciuti e curiose creature fantastiche. L’uso della tempera gli consente di ottenere tonalità profonde ed intense, orientate soprattutto sulla gamma dei blu, gialli e rossi.