Fu tra i primi a informare il mondo dell’immane tragedia che si stava consumando nella Polonia occupata ma non venne creduto. Una mostra fotografica alla Casa della Memoria e della Storia di Roma, ricorda Jan Karski, l’uomo che, in qualità di corriere dello Stato clandestino polacco e del governo in esilio della Repubblica polacca durante la Seconda guerra mondiale, portò in Occidente informazioni segrete su quanto stava accadendo. Ventuno pannelli, esposti in occasione della Settimana della Memoria e in mostra fino al 27 febbraio, raccontano la sua “missione per l’umanità”.
Karski, il cui vero nome era Jan Kozielewski, venne inviato presso i rappresentanti degli alleati e presso il presidente degli Stati Uniti. I suoi interlocutori però non gli credettero.
Malgrado il fallimento della sua missione, “il messaggio umanitario di Karski ebbe un significato che né il tempo, né le forze del male riuscirono a cancellare o a dilavare – affermò Elie Wiesel -. Grazie a lui le generazioni future potranno credere nell’umanità”.
Il settimanale americano Newsweek ha inserito Karski nel novero delle figure eccellenti del ventesimo secolo, riconoscendo la missione da lui compiuta durante la guerra come una delle pietre miliari nell’etica della civiltà. Karski venne insignito, durante la guerra, della Croce Virtuti Militari, poi della croce dell’Esercito Nazionale (AK), in seguito della medaglia di Giusto tra le Nazioni, dei massimi riconoscimenti civili polacchi e statunitensi, come l’Ordine dell’Aquila Bianca, consegnatogli da Lech WaÅ‚Ä™sa nel 1995, e, nel maggio 2012, postuma, la Medaglia della Libertà, assegnata da Barack Obama.
Karski morì il 13 luglio 2000 a Washington e là fu sepolto. Sulla sua bara, fasciata nella bandiera bianco-rossa della Polonia e nella bandiera degli Usa, fu deposto il distintivo giallo di latta con la stella di David del ghetto di Varsavia, portato da Marek Edelman.
La mostra, che rientra nel programma Memoria genera Futuro,è stata realizzata dal Museo della Storia della Polonia e dal Ministero degli Affari Esteri della Repubblica di Polonia con il Consolato Generale della Repubblica di Polonia in Milano e l’Istituto Polacco di Roma, in collaborazione con Roma Capitale, Biblioteche di Roma, ANED, ANEI, ANPC, Circolo Gianni Bosio, FIAP e IRSIFAR, con il supporto di Zètema Progetto Cultura.