Nel numero di agosto scorso del New England Journal of Medicine -una delle più prestigiose se non la più prestigiosa rivista medica a livello internazionale- è apparso un editoriale che sottolineava il ruolo di una figura considerata in via di estinzione: il Medico-Scienziato o Medico-Ricercatore (Saving the Endangered Physician-Scientist — A Plan for Accelerating Medical Breakthroughs, N Engl J Med 2019; 381:399-402). Anche nella consapevolezza che il futuro della medicina dipende dai Medici-Scienziati, è nato nel 2015 il Neapolitan Brain Group (www.neapolitanbraingroup.it) con l’intento di promuovere il confronto e la collaborazione tra medici prevalentemente dediti alla clinica e ricercatori di base. Fino al momento attuale il Neapolitan Brain Group (NBG) ha organizzato 8 riunioni all’interno delle quali hanno discusso i risultati delle loro ricerche circa 200 tra medici e ricercatori di base, oltre a giovani in formazione delle diverse Università ed Enti di Ricerca della Campania quali tirocinanti e tesisti, specializzandi, dottorandi, borsisti post-dottorato. “Abbiamo cercato con la creazione del Neapolitan Brain Group di incoraggiare e rendere più stabili le relazioni scientifiche tra clinici e ricercatori, investendo in particolare sulle giovani leve, con la speranza di avere un futuro con più ricerca nei programmi formativi” dice il prof. Ennio Del Giudice, Presidente NBG.
Il prossimo nono meeting dell’NBG si terrà presso il Telethon Institute of Genetics And Medicine (Tigem) diretto dal Prof. Andrea Ballabio, e sarà il primo meeting organizzato congiuntamente da Tigem e NBG. Il programma dell’evento si articola in due sessioni, la prima al mattino e la seconda al pomeriggio, entrambe precedute da due letture magistrali, rispettivamente sul ruolo emergente dei condotti cellulari denominati TNTs (tunnelling nanotubes) e sulle malattie neurodegenerative. Seguiranno due sezioni denominate: From the bedside to the bench e From the bench to the bedside in cui due clinici e due ricercatori di base si confronteranno sui contributi personali che ciascuno è potenzialmente in grado di fornire alla comprensione e al trattamento delle patologie del sistema nervoso. Infine, nella terza sessione del programma, alcuni giovani ricercatori presenteranno i propri risultati scientifici, a seguito di una selezione condotta da una commissione di esperti nazionali e internazionali. La possibilità di incontro e di confronto sarà ampiamente stimolata all’interno di un ambiente scientifico di elevato prestigio quale il Tigem. Il prof. Ballabio, direttore del Tigem, afferma: “La nostra ricerca spazia dall’interpretazione dei meccanismi molecolari delle malattie genetiche sino alla sperimentazione clinica di strategie terapeutiche innovative. Risulta dunque evidente quanto le fasi della ricerca e della clinica siano strettamente collegate tra loro a doppio filo, in maniera imprescindibile”. Nel corso della giornata saranno presentati più di 50 nuovi contributi di ricerca nel campo delle neuroscienze: è stato scelto l’inglese come lingua ufficiale del meeting, anche per consentire una completa partecipazione ai ricercatori stranieri presenti nei laboratori della nostra regione, come appunto accade nel caso del Tigem.
Tutti i contributi che compongono il programma provengono da Centri regionali sia universitari che afferenti al CNR (es.: Università di Napoli Federico II, Università della Campania Luigi Vanvitelli, Università di Salerno, Tigem, CEINGE, IBBR, IBB, ISPAAM, ISASI, ICB) e alcuni anche da centri fuori regione (es.: Neuromed, Ospedale Pediatrico Bambino Gesù Roma, European Brain Research Institute EBRI, Roma). Da segnalare che le ricerche presentate si sono anche avvalse di collaborazioni con Istituti di ricerca italiani (es.: Istituto Scientifico San Raffaele Milano, Università di Roma “La Sapienza”, Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) Trieste, Università dell’Insubria Varese, Università di Milano, Università di Verona, Università del Sannio, Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri Milano, Università di Torino, INBB Roma, Università del Molise, Istituto Neurologico Carlo Besta Milano) e stranieri (es.: Lausanne University Hospital, International Parkinson’s Disease Genetics Consortium (IPGDC), Ludwig-Maximilians-University Munich, Centre National de la Recherche Scientifique CNRS Marseille, MRC Mitochondrial Biology Unit University of Cambridge, University of Zurich, University of California Los Angeles, Max Planck Institute of Psychiatry Munich).
Le linee di ricerca saranno presentate nella quasi totalità dei casi dai più giovani esponenti dei gruppi di ricerca. Infatti, una delle finalità del gruppo NBG è appunto quella di promuovere in maniera decisa la partecipazione attiva dei ricercatori più giovani per stimolarne le doti scientifiche e di confronto produttivo con i pari e con i colleghi più esperti e più anziani. La formazione degli studenti in Medicina, degli specializzandi nelle varie discipline e dei dottorandi di ricerca assume quindi un ruolo cruciale nello sviluppo della futura classe medica e della ricerca in area biomedica. A questo riguardo il Prof. Luigi Califano, Presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” aggiunge: “La Scuola di Medicina incoraggia molto gli studenti a svolgere attività di ricerca, in particolare nella fase di preparazione alle tesi di Laurea, prevedendo anche l’attribuzione di premi offerti dal Comitato Etico.”