Uno studio, attendibile ed esaustivo, sulle variazioni delle ricerche per ogni categoria e tipologia di sito web, per scoprire come sono cambiate le tendenze online degli italiani e quali sono le nuove esigenze che emergono dai comportamenti sul Web a causa del Coronavirus.
Dopo quindici giorni di elaborazione dei dati, da SEOZoom arriva il primo report globale per misurare gli effetti della pandemia sulle ricerche di Google in Italia, un’indagine realizzata attraverso l’ultima e innovativa funzione sviluppata dalla suite SEO e Web marketing più utilizzata nel nostro Paese, ovvero lo strumento “Impatto Covid-19”, primo al mondo in grado di prevedere il volume di ricerca di ogni parola chiave in base ai trend di ricerca attuali.
Partendo dal lavoro svolto su ogni singola parola chiave, sono stati analizzati tutti i settori di appartenenza dei siti web italiani per misurare accuratamente l’impatto del Covid-19: il primo ed evidente effetto è un aumento complessivo del totale di ricerche, incrementate del 40% indipendentemente dal settore. Il lockdown ci fa trascorrere più tempo in casa, che le persone sfruttano per informarsi e ricercare su Google ciò di cui hanno bisogno.
E proprio bisogno e utilità sono i due fattori decisivi che spiegano l’evoluzione delle abitudini online degli italiani in questi ultimi mesi: gli unici settori che hanno subito un reale calo dell’interesse sono quelli attualmente impossibilitati ad esercitare l’erogazione del servizio o prodotto, come il turismo, gli hotel, i voli, il settore automobilistico. Al contrario, tutti gli altri ambiti online hanno riscontrato un aumento delle ricerche, legato a esigenze informative o pratiche delle persone.
Ma per comprendere al meglio i dati bisogna anche studiare le intenzioni dietro ad ogni ricerca, che sono completamente cambiate: ad esempio, l’aumento registrato per il settore “Sport” è motivato da una trasformazione totale delle parole chiave più googlate. Se prima erano il calcio e le partite ad attirare gli utenti, ora l’interesse si è spostato fortemente verso l’allenamento autonomo e, per i più ottimisti, verso gli sport invernali, la pesca e la corsa (che permettono maggiore isolamento).
Guardando rapidamente i dati aggregati dei singoli settori, saltano agli occhi l’incremento del comparto “Casa e Giardino” (quasi il 200 per cento di ricerche in più, soprattutto per le soluzioni di home decor), di “Libri e Letteratura” e dei “Giochi”, chiari effetti della maggiore disponibilità di tempo da trascorrere a casa (e impiegare in qualche modo). Tra i segmenti in negativo, invece, si segnalano “Sport”, “Gambling”, “Auto e Veicoli”, “Adult” e “Viaggi”.
All’analisi macroscopica si accompagna anche un’indagine più dettagliata sulle singole voci dei 28 settori online italiani studiati da SEOZoom, che pone l’accento su alcune dinamiche molto interessanti: ad esempio, nell’ambito delle “News” c’è una impennata delle ricerche per le notizie di tecnologia (+ 103%) e un crollo per le notizie sportive (- 70% a causa dei campionati fermi in tutto il mondo per ogni disciplina). E nel settore “Auto e Veicoli” a fronte di una discesa per tutto quello che ad oggi non è fruibile (vendita e noleggio auto, treni e ferrovie) si registra comunque un aumento dell’interesse per le informazioni sul settore.
“L’arrivo del Coronavirus ha totalmente invalidato i dati statistici che si usavano in precedenza, perché è cambiato il mondo, sono cambiate le esigenze e le priorità degli utenti”, spiegano Ivano Di Biasi e Giuseppe Liguori, CEO di SEOZoom. “Abbiamo perciò creato l’unico strumento attualmente esistente per avere dati attendibili e intervenire in tempo reale sulle strategie di marketing, senza aspettare che sia troppo tardi per prendere decisioni e intervenire sui siti web”.
“È un momento difficile, ma quando si parla di SEO e di marketing in genere c’è anche da constatare che si tratti di un periodo ricco di opportunità che possono, e devono, essere colte. Con l’analisi di SEOZoom offriamo un contributo per comprendere le nuove dinamiche che si sono sviluppate in questo periodo e il repentino cambiamento dei vari focus delle ricerche degli utenti, che rappresentano i potenziali clienti e visitatori dei siti web”, concludono Di Biasi e Liguori.