Italia sempre più povera, lo dice l’Istat con il Rapporto su reddito e risparmio delle famiglie. Redditi famiglie in flessione del 4% nel 2008-09. Per i nostri professori al governo e anche per Mario Draghi, invece: “La riforma del mercato del lavoro è cruciale per l’economia”; per cui maggiore flessibilità in entrata e più faciltà nel licenziamento per creare nuova occupazione! O noi non comprendiamo più l’italiano o qui qualcuno non ha le idee proprio chiare
Nel 2011 la propensione al risparmio delle famiglie si è attestata al 12%, il valore più basso dal 1995, con una diminuzione di 0,7 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Lo comunica l’Istat nel rapporto su “Reddito e risparmio delle famiglie”. Nel quarto trimestre, aggiunge l’istituto, la propensione al risparmio è stata pari al 12,1%, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto al trimestre precedente, ma più bassa di 0,8 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2010. Inoltre, alla luce dell’inflazione, nel 2011 il potere di acquisto delle famiglie nel 2011 è diminuito dello 0,5%, nonostante un aumento del reddito disponibile in valori correnti pari al 2,1%. L’Istat segnala come nell’ultimo trimestre dell’anno il reddito disponibile ha registrato un aumento dello 0,5% rispetto al trimestre precedente e dell’1,1% rispetto allo stesso periodo del 2010. Quanto al potere di acquisto delle famiglie nell’ultimo trimestre 2011 la riduzione è stata dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dell’1,9% rispetto allo stesso periodo del 2010. Riguardo alle imprese, nel 2011 la quota di profitto delle società non finanziarie si è attestata al 40,4%, il valore più basso dal 1995. L’Istat sottolinea come tale valore rappresenti un calo di 1,1 punti percentuali rispetto al 2010. Nel quarto trimestre, tale quota è stata pari al 40,3%, in diminuzione dello 0,6% rispetto al trimestre precedente e di 0,9 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo del 2010. Nel 2011 il tasso di investimento delle società non finanziarie è stato pari al 22,3%, in lieve riduzione rispetto al 22,2% dell’anno precedente. Nell’ultimo trimestre si è attestato al 21,8%.