Il Sei Nazioni 2024 è stato un torneo da sogno per l’Italia. La squadra guidata da Gonzalo Quesada si è classificata quarta con 12 punti, frutto di due vittorie vittorie, un pareggio e due sconfitte. Un risultato storico, che non ha uguali nella storia dell’Italia rugbistica e conferma la crescita del movimento italiano.
Inizio sfortunato
L’Italia arrivava al Sei Nazioni con le solite “malelingue” che accompagnano gli azzurri in questa storica competizione rugbistica. Tutti preannunciavano l’ennesimo “cucchiaio di legno” e le prime sfide non avevano sorriso agli azzurri. La prima gara fu contro l’Inghilterra. I British Lions riuscirono ad avere la meglio sull’Italia col punteggio di 24 a 27 ma gli azzurri avevano comunque lottato a testa molto alta.
La settimana dopo si vola in Irlando dove non c’è stata partita. Gli azzurri soccombono per 36 a 0 contro i futuri campioni del Sei Nazioni 2024. Due sconfitte che potevano portare all’ennesimo “whitewash” per l’Italia ma così non fu.
Si arriva alla terza giornata dove l’Italia vola in Francia per affrontare i galletti. La sfida termina, inaspettatamente, in pareggio col punteggio di 13 a 13. Il rammarico, incredibilmente, è tutto azzurro perché l’Italia a tempo scaduto trova la meta del pareggio ma la trasformazione affidata al calcio di Paolo Garbisi si stampa sul palo negando una storica vittoria agli azzurro.
Stadio Olimpico, 11 anni dopo
Il pareggio contro la Francia ha svoltato il Sei Nazioni 2024 per gli azzurri. L’Italia aveva pregustato la vittoria ferma poi al palo di Garbisi. Si torna in Italia, allo Stadio Olimpico di Roma, e contro la Scozia arriva un successo tanto aspettato quanto meritato. La vittoia azzurra sugli scozzesi (22-21) è la prima a Roma dopo 11 anni di sofferenza.
La conferma contro il Galles
L’ultima giornata ha visto l’Italia affrontare il Galles a Cardiff. Una sfida difficile ma gli azzurri hanno saputo imporsi con autorità, vincendo 24-21. Un successo che ha certificato la forza della squadra e la sua capacità di competere con le migliori d’Europa.
Un futuro radioso per l’Italia rugbistica
Il Sei Nazioni 2024 ha dimostrato che l’Italia è una realtà consolidata del rugby internazionale. La squadra ha acquisito solidità e fiducia, e il gruppo è giovane e in costante crescita. Il futuro del rugby italiano è radioso, e la partecipazione alla Coppa del Mondo 2023 in Francia rappresenta un’occasione imperdibile per continuare a crescere e a stupire.
Un’Italia solida in tutte le fasi di gioco
Il successo dell’Italia nel Sei Nazioni 2024 è frutto di un gioco solido in tutte le fasi di gioco. La mischia ha dominato in touche e in ordinata, mentre la difesa è stata arcigna e organizzata. In attacco, la squadra ha dimostrato grande varietà e imprevedibilità, con giocatori come Paolo Garbisi, Ange Capuozzo e Monty Ioane capaci di accendere la fantasia del pubblico.
Un entusiasmo contagioso
Il Sei Nazioni 2024 ha acceso un grande entusiasmo nel pubblico italiano. Le tribune degli stadi sono state gremite di tifosi festanti, e l’audience televisiva è stata record. Un segnale importante per la crescita del movimento rugbistico italiano, che si appresta a vivere un futuro pieno di successi.
L’Italia si conferma una grande potenza del rugby
Il Sei Nazioni 2024 ha confermato l’Italia come una grande potenza del rugby internazionale. La squadra azzurra ha dimostrato di poter competere ad armi pari con le migliori d’Europa, e il quarto posto finale è un risultato storico che rimarrà negli annali. Un traguardo che premia il lavoro di anni e che alimenta la speranza di un futuro ancora più radioso per il rugby italiano.
Foto di Vlad Vasnetsov da Pixabay