Che siano panfili russi o yacht dalle proporzioni enormi, ormai, sono sempre più al centro delle sanzioni e non solo in Italia. I sequestri di questi mezzi sono al centro delle “contromisure” che i governi europei stanno promulgando.
Le sanzioni inflitte dall’Italia ai panfili russi, un “veliero” a Triste?
Uno dei più importanti sequestri ai danni dei panfili russi qui in Italia è stato sicuramente quello dello yacht a vela «Sy A», attraccato nel porto di Trieste, considerato il più grande del mondo, del valore di circa 530 milioni e riconducibile all’oligarca russo Andrey Igorevich Melnichenko, un vero e proprio colosso del carbone e dei fertilizzanti. Un provvedimento che al russo non è proprio andato giù ed è in procinto di iniziare una vera e propria battaglia legale per riaverlo.
Lo yacht… di Putin?
Passiamo dall’altra parte dell’Italia e più precisamente in Toscana. A Marina di Carrara è stato posto sotto sequestro un panfilo gigantesco e lussuosissimo di 140 metri, dal peso record di 10.167 tonnellate e un valore di almeno 700 milioni di dollari.
La domanda che gli inquirenti si stanno, però, facendo da giorni è: chi è il proprietario dell’enorme panfilo? Al momento non ci sono certezze ma solamente ipotesi. Secondo fonti americane, lo yacht sarebbe di proprietà (nientemeno) del presidente russo Vladimir Putin.
Una serie di sequestri che valgono milioni
In Italia, insomma, si possono contare sequestri per centinaia di milioni di euro. Altri importanti sequestri verso beni appartenenti ad oligarchi russi in Italia sono stati:
- «Lady M», 65lussuosissimo yacht ormeggiato a Imperia di proprietà di Alexei Mordashov
- un compendio immobiliare da 17 milioni del magnate russo-uzbeko del gas Alisher Usmanov in Costa Smeralda
- immobili per 8 milioni di Vladimir Roudolfovitch Soloviev nel comasco
Foto di copertina: https://pixabay.com/it/photos/barche-porta-alba-tramonto-1802340/