Anche in Italia si prospetta il lockdown duro per i non vaccinati? Finora nessun provvedimento in merito è stato varato ma da più parti, soprattutto le regioni, la spinta si fa sempre più forte. Chi ha gestito la pandemia finora respinge questo tipo di misura, peraltro già adottata in altri Paesi europei, adducendo ad un’impraticabilità legislativa della stessa.
Si sa l’Italia è il Paese dove si discute aspramente anche della possibilità di cambiare lo zerbino fuori la porta di casa figuriamoci l’introduzione di una normativa che sicuramente simpatica non è e scalderebbe non poco gli animi di quella miriade di facinorosi che sfruttano le manifestazioni di piazza per cavalcare il malcontento.
Italia, lockdown per i non vaccinati: pareri e voci
Franco Locatelli – Coordinatore CTS
«La praticabilità sia in termini concreti e operativi sia per quel che riguarda la compatibilità con i diritti costituzionali è alquanto problematica, quindi non credo che si tratti di una soluzione in questo momento proponibile nel nostro Paese. Ha magari un suo raziocinio medico, ma la misura non è considerabile».
Molto chiaro, in un suo intervento, il Coordinatore del CTS Locatelli che non lascia spazio ed adito a pensieri e retro-pensieri sulla questione. Non tanto per questioni d’incostituzionalità ma per motivi di pratica applicabilità. Anche se, indubbiamente, la misura è meno scellerata di un lockdown completo come quelli che abbiamo già vissuto e dell’obbligo vaccinale stesso.
In merito alle questioni di costituzionalità tanti si sono espressi, esperti o meno, e tante questioni di diverso tipo sollevate.
Filippo Vari, professore ordinario di Diritto costituzionale in un intervista ad ADN Kronos
“Vaccinati e guariti dal Covid si trovano in una situazione diversa rispetto ai non vaccinati. E ciò perché, rispetto ai non vaccinati, i vaccinati e guariti almeno in una fase iniziale trasmettono meno il virus se si infettano, meno probabilmente s’infettano e meno probabilmente sviluppano un Covid grave, pesando dunque meno sul sistema sanitario e, soprattutto, sulle terapie intensive”.
Il professore punta il dito sulle differenze sanitarie sostanziali fra vaccinati e non vaccinati per concludere che queste:
“consentono al legislatore di prevedere misure di contenimento che riguardino solo i non vaccinati. In tal modo non si lede il principio di eguaglianza, che impone invece di assicurare a persone in situazioni analoghe lo stesso trattamento”.
Italia, lockdown per i non vaccinati: le regioni
Il fronte forte da cui arriva la richiesta circostanziata di introduzione del lockdown per i non vaccinati è quello delle Regioni che, come sappiamo, sono gli enti delegati all’attuazione della politica sanitaria in Italia con le ASL territoriali che sono quelle su cui ricadono tutti gli affanni da riempimento di terapie intensive e reparti ospedalieri.
Fedriga dal Friuli Venezia Giulia, Toti dalla Liguria, sono i promotori di questa idea ma anche Bonaccini dall’Emilia Romagna non si dichiara proprio contrario anche se richiama tutti ad attenersi allo sviluppo dei dati sulla pandemia; Zaia dal Veneto e Fontana dalla Lombardia sono favorevoli personalmente ma temono per i risvolti sociali negativi.
Giovanni Toti – Presidente Regione Liguria
“Chiederemo al Governo come Regioni che le misure restrittive legate alle fasce di colore valgano per le persone che non hanno fatto il vaccino, non per le persone che lo hanno correttamente fatto”
Dulcis in fundo Vincenzo De Luca della Campania che, con stile tutto suo, non poteva esimersi dal dichiarare in risposta alla fatidica domanda: è possibile prevedere un lockdown per i non vaccinati? Così:
Vincenzo De Luca – Presidente Regione Campania
“Sarebbe il minimo”
“Siamo alle prese con imbecilli che anziché vaccinarsi fanno i cortei”
“Mi rimane solo il napalm, o il lanciafiamme. Oltre non so”
Che ci si avvii anche noi in Italia verso la quarta ondata pandemica è più che chiaro. Che non la si voglia affrontare come le precedenti lo è altrettanto. Questa ipotesi, molto calda, non è affatto così peregrina come può sembrare d’ acchito.
Le reazioni
Certo se abbiamo ora disordini per un semplice Green Pass figurarsi dopo l’entrata in vigore di una norma che, invece, restrittiva lo è per davvero. Le grida di dittatura sanitaria saliranno potenti al cielo e bisogna capire se il governo sia così forte da tenere botta di fronti alle prevedibili pressioni.
Si faccia oppure no resta il problema: il virus cammina sulle gambe degli uomini (delle donne ed anche dei bambini) ed è estremamente egualitario: non schiva nessuno per principio. Pensare che al salire inevitabile dei numeri della Pandemia si possa rispondere come uno e due anni fa è follia.
Le sacche di resistenza al vaccino vanno vinte e si è visto che con l’opera di convinzione non si va da nessuna parte. Si dovrà arrivare al muro contro muro? Speriamo di no e speriamo che i numeri siano nostri amici e che la responsabilità dei vaccinati possa salvare anche chi, invece, vive irresponsabilmente per se e per gli altri.