I numeri parlano chiaro, sono certamente incontrovertibili ed indicano con chiarezza che la situazione economica italiana è tutt’altro che sulla via della ripresa. L’economia del Belpaese è in piena fase recessiva, al di là di ogni strombazzamento politico di parte. La crisi e la recessione è tutta sulle spalle delle famiglie e di tutti quei cittadini che hanno visto in pochissimo tempo cambiare radiacalmente la loro vita in peggio
Per l’Italia una “profonda recessione nel 2012” con un Pil previsto in contrazione a -2,3%, ben al di sotto della media dell’Eurozona (-0,4%).Poi una “decelerazione” della contrazione economica che portera’ ad ”una tiepida ripresa” che dovrebbe partire dalla seconda meta’ del 2013 a un ritmo molto basso. Infatti anche Il Pil del prossimo sara’ negativo con una flessione pari -0,5%, mentre l’Eurozona tornera in territorio positivo (+0,1%). Solo nel 2014, nell’ipotesi di politiche economiche e fiscali invariate, la crescita ecoomica del Belpaese tornera’ in territorio positivo con un progresso del Pil pari a +0,8%, l’Eurozona crescera’ invece dell’1,4%, faranno peggio dell’Italia solo Cipro (-0,7%) e Grecia (+0,6%). Sulla dinamica ciclica dell’Italia, spiega la Commissione, pesa la spesa per consumi, destinata a crescere ”solo nel 2014 (+0,9%)” dopo due anni di flessione: nel 2012 -3,4% e nel 2013 -0,9%. La spesa pubblica per consumi dovrebbe invece rimanere in territorio negativo per l’intero triennio 2012-2014 con contrazioni annuali rispettivamente pari a -0,7%, -0,3%, -0,4%. La spesa per investimenti è prevista in flessione nel 2012 (-8,1%) e nel 2013 (-2,1%), poi un rimbalzo pari a +2,6% nel 2014, ad esclusione del settore delle costruzioni. Dal lato del commercio estero, ci si attende una accelerazione dell’export gia’ nel 2013 (+3,1% da +1,1% di quest’anno) in particolare verso l’area Extra-Ue anche grazie ”del deprezzamento dell’euro”. Poi un ulteriore miglioramento nel 2014 con una crescita dell’export pari a +4,1%.