“You can now make money with space investment”. È questo il motto degli impreditori della nuova space economy. Un’economia spaziale alle prese con la prospettiva dello sfruttamento commerciale dello spazio.
Dopo aver legalizzato il commercio privato di materiale proveniente dagli asteroidi, l’America prosegue con gli sforzi volti a migliorare l’ambiente normativo in questa nuova economia: sono in corso, infatti, nuovi interventi di regolamentazione dello spazio commerciale da parte del Dipartimento Commerciale USA. Inoltre, nell’ultima riunione del National Space Council, avvenuta il 21 febbraio 2018, sono state presentate alcune proposte normative, con lo scopo di estendere le attività commerciali e promuovere gli investimenti da parte di privati e di stranieri negli Stati Uniti. L’obiettivo degli sforzi di questa riforma è quello di semplificare le normative spaziali ed eliminare quelle obsolete o non necessarie. Questo gioverebbe, ad esempio, al telerilevamento commerciale, in cui le aziende spesso si trovano a dover aspettare molti mesi – in casi estremi, anni – per le revisioni governative delle loro domande di licenza.
Insomma, questa è la strada, non solo in America ma anche in Italia, oggi considerata uno dei leader mondiali per le sue attività spaziali. L’approvazione della nuova legge di riordino del settore, che pone le attività dell’Agenzia Spaziale Italiana sotto la responsabilità diretta della Presidenza del Consiglio, rappresenta un passo importante per permettere alle aziende del settore aerospaziale di fare sistema sotto la regia dell’ASI, garantendo le infrastrutture spaziali necessarie per la crescita del settore, per renderlo sempre più competitivo in ambito internazionale.
“L’Italia ha una capacità molto marcata in diversi punti della filiera spaziale e la sfida sarà mantenere la stessa competitività anche nello sfruttamento dei dati di osservazione della Terra”, ha commentato il Presidente dell’ASI, Roberto Battiston. “e-Geos, la partecipata tra Telespazio e Asi, leader nell’informazione geo-spaziale ha incrementato nel 2017 di oltre il 30% i ricavi collegati allo sfruttamento delle informazioni raccolte attraverso Cosmo-SkyMed. È la dimostrazione che questo mercato sta davvero decollando”, ha concluso Battiston.
Paolo Messa, Direttore del Centro Studi Americani, sottolinea che “l’amministrazione americana ha compiuto una scelta molto chiara: investire ancora più massicciamente nello spazio e nella sua industria. Casa Bianca, Congresso e NASA stanno convergendo su nuove policy che hanno l’obiettivo di moltiplicare le opportunità commerciali. In Italia se ne parla poco ma è evidente che si tratta di una opportunità significativa per il nostro Paese. Se il mercato spaziale si apre noi possiamo giocare la partita da protagonisti, sia per il nostro rapporto speciale con gli Stati Uniti sia per le competenze che abbiamo con la nostra Agenzia Spaziale così come con le nostre imprese”.
Un Paese, il nostro, con una filiera completa e competitiva che va dai lanciatori Vega di Avio, alle industrie leader nella tecnologia spaziale come Leonardo e le sue joint ventures (Thales Alenia Space e Telespazio), fino ad Altec (joint venture tra Thales e ASI), specializzata nel controllo e nella logistica. Un altro esempio di come l’Italia continui a portare nello spazio innovazione è PLATiNO (Mini Piattaforma spaziaLe ad Alta TecNOlogia) per i piccoli satelliti, un programma innovativo, guidato da SITAEL che farà entrare l’Italia nel segmento satellitare che oggi si sviluppa maggiormente a livello mondiale. Con i nostri centri di ricerca all’avanguardia come il CIRA, le università e i gli enti di ricerca conosciuti in tutto il mondo, siamo la sesta nazione al mondo per capacità spaziale. Italia e America, dunque, camminano nella stessa direzione.