Sono appena ritornata da un viaggio in Turchia, da Istanbul precisamente. Per lavoro ho vissuto lì un anno, tra la metropoli e Smirne. Il paese aveva già i suoi problemi interni legati alla situazione curda e siriana, ma si mostrava comunque accogliente e tranquillo, soprattutto nei confronti degli stranieri.
Ultimamente, in modo particolare dopo il colpo di Stato avvenuto tra la notte del 15 e il 16 luglio di quest’anno, si dicono e si scrivono molte cose della Turchia e di Istanbul.
Qualche esempio, su www.easyviaggio.com (http://www.easyviaggio.com/attualita/cosa-succede-davvero-a-istanbul-ecco-perche-non-andare-in-turchia-70369) si descrive una città caratterizzata dalla violenza e dal terrore. Si parla della polizia turca come aggressiva verso i turisti specie se “donne e dall’aspetto occidentale”. E ancora arresti, perquisizioni, minacce, anche di morte, contro la gente comune europea. Insomma, un attacco terroristico sembra quasi tranquillizzarti al confronto!
Un altro sito, www.thegretaescape.com (http://www.thegretaescape.com/blog/e-sicuro-viaggiare-in-turchia-dopo-il-colpo-di-stato/), invece, parla di un paese musulmano radicale e per di più invaso da rifugiati che rendono la città fortemente pericolosa. E ancora su uberti.eu (http://www.uberti.eu/informazioni/compagnie-aeree/turkish-airlines/golpe.html ) si sconsiglia di partire con Turkish Airlines, considerandola insicura e si invitano i lettori a non utilizzare mai più la linea aerea nazionale.
Tuttavia, non potevo credere che la Turchia si trovasse davvero ad attraversare una situazione così grave e rischiosa. Ne ho parlato con la mia amica, turca, che mi ha subito rassicurato. Infatti, ho deciso di partire. Ho trovato una Istanbul calda e ospitale come sempre, con gente gioviale e sorridente che non aveva affatto intenzione di uccidermi perché sono occidentale. Alla polizia non è venuto in mente di perquisirmi senza motivo o controllare il mio cellulare. E ho dato loro un’occasione d’oro per farlo! Mi spiego: ero al Pierre Loti a sorseggiare il tè con un’amica, un’altra ragazza turca, a cui purtroppo qualcuno ha rubato la borsa (ma sapete che questo accade in tutti i luoghi turistici ed affollati). Siccome il Pierre Loti si trova nella parte alta della città, quando la mia amica ha chiamato la Polizia, due agenti ci hanno portato, in auto, al commissariato per esporre la denuncia del furto. E sapete cosa mi è successo al commissariato? Assolutamente nulla. Nessuno mi ha perquisito o letto i messaggi del mio telefonino per assicurarsi che non stessi tramando contro il governo turco. Non mi hanno dato la benché minima importanza sebbene la mia amica, parlando con loro, aveva detto che ero italiana.
Ho chiesto alle persone lì (tutte di nazionalità turca) di darmi delucidazioni sul colpo di Stato. Mi hanno spiegato che in effetti il golpe era stato organizzato da una parte dell’esercito sostenitore di Fetullah Gulen primo nemico di Recep Tayyip Erdogan, attuale Presidente della Repubblica Turca. Aggiungono che Gulen è in realtà a capo di un gruppo che in Turchia è considerato come terroristico in quanto cerca di affermarsi militarmente (e non democraticamente). Quando sentiamo al tg o leggiamo di arresti di insegnanti e professionisti da parte dello Stato, questi non sono semplici oppositori del governo imprigionati da un Erdogan dittatore, ma sostenitori di Gulen che promette a chi lo supporta posti di lavoro di un certo rilievo. Da qui si spiega come dopo il colpo di Stato almeno metà Turchia si sia recata a Istanbul in piazza a sostegno di Erdogan e della democrazia. Una pillola: secondo le mie fonti, fino ad una decina di anni fa, era vietato parlare curdo per le strade.
È stato proprio l’attuale premier ad abolire il divieto e permettere libertà di linguaggio. Per quanto riguarda l’imposizione del velo alle donne musulmane, non c’è nulla di vero. Potete trovarvi a fare una passeggiata con ragazze dal capo coperto se vogliono) e altre vestite all’ultima moda con tanto di shorts e canotta. Perché ci giungono allora informazioni sbagliate? Quasi sicuramente perché la Turchia diventa economicamente sempre più forte e quindi temuta dall’Unione Europea capeggiata da una Germania ricca e predominante.
Di certo la nazione turca, per la sua posizione strategica, domina la scena commerciale tra Occidente e Oriente. E già questo è abbastanza per far storcere il naso ad Angela Merkel (a proposito, di Renzi non conoscono neanche il nome, si ricordano solo di un “presidente giovane”). Inoltre, sono in atto costruzioni di villette, palazzi e grattacieli dappertutto. Hanno appena inaugurato un nuovo ponte per risolvere il problema del traffico (una collaborazione, come sappiamo, tra architetti italiani e turchi) e ora Erdogan annuncia la creazione di un terzo aeroporto. Merkel, potete immaginare, è nervosissima. Già l’aeroporto Ataturk è il terzo in Europa, il nuovo diventerebbe il centro nevralgico del traffico aereo tra Africa, Asia, Europa e Medio Oriente superando di gran lunga l’importanza gli aeroporti europei. Quindi, non è che questa idea distorta della Turchia e di Istanbul come stato musulmano violento che si avvia alla dittatura e minaccia i turisti è un modo da parte dell’Europa per mettere in cattiva luce il paese ottomano e in qualche maniera frenarne lo sviluppo economico? A questo punto, penso proprio di sì. Tra l’altro, parlando dell’Italia i Turchi si scandalizzano per tutte le tasse altissime che paghiamo qui e della crisi dilagante, su cui sembrano informati.
E poi perché cattiva pubblicità solo alla Turkish Airlines che, guarda caso è la compagnia di bandiera della Turchia e non a tutte le altre compagnie turche? Di certo, se andate in Turchia, è importante essere prudenti, cercare di evitare le zone di confine con la Siria e stare attenti a non partecipare a manifestazioni di piazza dove potreste avere dei problemi, ma non evitate un viaggetto ad Istanbul che vi accoglierà con le sue meraviglie e il suo popolo caloroso (in un negozio, saputo che venivo dall’Italia, i commessi hanno messo su musica classica napoletana di sottofondo come dedica!) che vi darà il benvenuto con i suoi bicchierini di tè ad ogni ora, le bancarelle colorate, il cibo buonissimo, i narghilè profumati, il mare blu intenso del Bosforo, l’atmosfera magica del Corno d’Oro, le moschee affascinanti… non rinunciate alla bellezza per paura di cose che non esistono. Personalmente non ci ho rinunciato. E ho fatto bene. E sapete come sono arrivata lì? Con la Turkish Airlines! Sono una temeraria, io!