Reuven Rivlin è il nuovo presidente d’Israele. Ha vinto il ballottaggio contro il centrista Shitrit. Nonostante la forte opposizione del collega di partito Netanyahu, il neo presidente prende il posto di Shimon Peres aggiudicandosi, in un serrato testa a testa, la poltrona di capo dell’esecutivo. Rivlin, che era stato battuto proprio da Peres nelle precedenti elezioni, questa volta ha sconfitto con 63 voti l’ex ministro Meir Shitrit fermatosi a 53 preferenze.
Reuven Rivlin, è uno dei più alti esponenti del Likud, e sarà il decimo presidente israeliano. Già presidente del Knesset il 74enne neo presidente, è famoso per la sua storica vicinanza con i coloni. È considerato all’interno del suo schieramento ”un falco” a causa del suo insolito approccio legalitario. Questo suo atteggiamento, perpetuato negli anni, ha attirato attorno alla sua figura l’interesse e il rispetto dei suoi avversari politici, nonché di parte della comunità araba palestinese. Per quanto sia molto più morbido del suo compagno di partito Netanyahu, a differenza di Peres, Rivlin ha già espresso la sua contrarietà ad un soluzione del conflitto israelo-palestinese che preveda la creazione di un doppio stato. Questo suo atteggiamento espone però la politica israeliana alle forti critiche della comunità internazionale, persuasa da un Peres, che per tutti i suoi sette anni di mandato ha invece insistito sulla soluzione della coesistenza pacifica delle due popolazioni.
La personalità di Rivlin ha suscitato però non pochi contrasti all’interno del Likud, il partito ultra-conservatore israeliano del primo ministro Netanyahu che ha più volte cercato di bloccare l’elezione del presidente. I due, secondo i quotidiani israeliani, vivono un rapporto più che teso dovuto alla differente corrente alla quale appartengono. Il contrasto quindi andrebbe molto indietro nel tempo, superando quello registrato negli ultimi mesi.
Ciò che il primo ministro teme è di non essere appoggiato da Rivlin. Il presidente per quanto abbia solo un ruolo cerimoniale, come accade anche in Italia, ha l’incarico di formare il governo e lo stesso Rivlin, a causa degli storici contrasti con Netanyahu potrebbe non appoggiare quest’ultimo in una eventuale candidatura.
L’elezione di Reuven Rivlin, personaggio famoso in Israele per il suo carattere estroverso e bonario, dimostra quale sia l’atteggiamento della Knesset, il parlamento israeliano. Opporsi alla soluzione dei due stati. Questo può bloccare i negoziati di pace portati avanti nell’ultimo anno e destabilizzare per quanto sia ancora possibile, un’area già fortemente instabile. Le azioni dei prossimi mesi potranno confermare o smentire gli atteggiamenti dimostrati in passato da Rivlin. Fatto sta che ora il Likud ricopre le due più alte cariche delle stato e può attuare senza problemi la sua politica ultra-conservatrice, continuando l’occupazione e l’offensiva militare israeliana in territorio palestinese. La palla ora passerà alla comunità internazionale, che dovrà dimostrare una volta per tutte di avere il controllo della situazione .
Reuven Rivlin, è uno dei più alti esponenti del Likud, e sarà il decimo presidente israeliano. Già presidente del Knesset il 74enne neo presidente, è famoso per la sua storica vicinanza con i coloni. È considerato all’interno del suo schieramento ”un falco” a causa del suo insolito approccio legalitario. Questo suo atteggiamento, perpetuato negli anni, ha attirato attorno alla sua figura l’interesse e il rispetto dei suoi avversari politici, nonché di parte della comunità araba palestinese. Per quanto sia molto più morbido del suo compagno di partito Netanyahu, a differenza di Peres, Rivlin ha già espresso la sua contrarietà ad un soluzione del conflitto israelo-palestinese che preveda la creazione di un doppio stato. Questo suo atteggiamento espone però la politica israeliana alle forti critiche della comunità internazionale, persuasa da un Peres, che per tutti i suoi sette anni di mandato ha invece insistito sulla soluzione della coesistenza pacifica delle due popolazioni.
La personalità di Rivlin ha suscitato però non pochi contrasti all’interno del Likud, il partito ultra-conservatore israeliano del primo ministro Netanyahu che ha più volte cercato di bloccare l’elezione del presidente. I due, secondo i quotidiani israeliani, vivono un rapporto più che teso dovuto alla differente corrente alla quale appartengono. Il contrasto quindi andrebbe molto indietro nel tempo, superando quello registrato negli ultimi mesi.
Ciò che il primo ministro teme è di non essere appoggiato da Rivlin. Il presidente per quanto abbia solo un ruolo cerimoniale, come accade anche in Italia, ha l’incarico di formare il governo e lo stesso Rivlin, a causa degli storici contrasti con Netanyahu potrebbe non appoggiare quest’ultimo in una eventuale candidatura.
L’elezione di Reuven Rivlin, personaggio famoso in Israele per il suo carattere estroverso e bonario, dimostra quale sia l’atteggiamento della Knesset, il parlamento israeliano. Opporsi alla soluzione dei due stati. Questo può bloccare i negoziati di pace portati avanti nell’ultimo anno e destabilizzare per quanto sia ancora possibile, un’area già fortemente instabile. Le azioni dei prossimi mesi potranno confermare o smentire gli atteggiamenti dimostrati in passato da Rivlin. Fatto sta che ora il Likud ricopre le due più alte cariche delle stato e può attuare senza problemi la sua politica ultra-conservatrice, continuando l’occupazione e l’offensiva militare israeliana in territorio palestinese. La palla ora passerà alla comunità internazionale, che dovrà dimostrare una volta per tutte di avere il controllo della situazione .