(Adnkronos) – “Facciamo da soli”. Israele non si ferma, l’operazione militare a Gaza è destinata a proseguire e Rafah rimane nel mirino, anche se gli Stati Uniti non invieranno più armi. ”Se dobbiamo restare soli, resteremo soli”, ma ”combatteremo con le unghie e con i denti” perché ”siamo determinati e siamo uniti per sconfiggere i nostri nemici e coloro che vogliono farci del male”, ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu nel videomessaggio diffuso su ‘X’ in vista del Giorno dell’Indipendenza che si celebra il 14 maggio, ”75 anni fa. Eravamo pochi contro molti”.
Il presidente Biden e il suo team “sono stati chiari per diverse settimane sul fatto che non supportiamo un’importante operazione di terra a Rafah, dove più di un milione di persone si stanno rifugiando senza un posto sicuro dove andare”, ha aggiunto Kirby, evidenziando la necessità di fornire aiuto alla popolazione. “Vogliamo che tutta l’assistenza umanitaria continui a passare attraverso il valico di Rafah e tutti gli altri valichi il più presto possibile”, ha detto ancora.
Gli Stati Uniti, ha spiegato, hanno chiesto agli israeliani di riaprire il valico e loro hanno accettato, ma senza fornire una tempistica. Da due giorni nessuno aiuto è entrato dai valichi con il sud della Striscia di Gaza, come ha detto il direttore per la Palestina di World Food Programme (Wfp), Matthew Hollingworth, spiegando che ”il nostro magazzino principale non è accessibile. Nessun aiuto è entrato attraverso i valichi meridionali in due giorni”. Con un post su ‘X’, Hollingworth ha spiegato che ”solo un panificio funziona ancora. Le forniture di cibo e carburante a Gaza dureranno solo 1-3 giorni. Dopo di che, le nostre operazioni si fermeranno”.
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