(Adnkronos) – Protesta formale dell’Italia con Israele dopo che il quartier generale e due basi italiane dell’Unifil nel sud del Libano sono state raggiunte da colpi di armi da fuoco da parte dell’esercito di Tev Aviv. Il Governo italiano -riferisce una nota di Palazzo Chigi- ha formalmente protestato con le Autorità israeliane e ha ribadito con fermezza che quanto sta accadendo nei pressi della base del contingente Unifil non è ammissibile.
Anche per questo, il Governo, attraverso il ministro della Difesa Guido Crosetto, ha convocato l’ambasciatore d’Israele in Italia. Da parte sua il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto un colloquio telefonico con il comandante del Settore Ovest della missione Unifil, generale Messina, dal quale ha ricevuto un aggiornamento sulla missione e sulla situazione del nostro contingente.
Il premier – che segue in maniera attenta gli sviluppi, in costante contatto con il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e della Difesa – ha espresso la forte vicinanza, sua personale e del Governo, ai nostri militari attualmente impegnati in Libano nell’ambito della missione Onu e di quella bilaterale Mibil.
Meloni, riferisce una nota di Palazzo Chigi, ha ricordato che gli italiani continuano a prestare un’opera preziosa per la stabilizzazione dell’area, in aderenza al mandato delle Nazioni unite. Il Governo, nel confermare il ruolo fondamentale di Unifil nel Sud del Libano, continua a lavorare per la cessazione delle ostilità e alla de escalation della regione.
Francia e Italia riuniranno i Paesi europei che contribuiscono a Unifil a seguito di quanto avvenuto. Lo ha riferito il sito di Le Monde, citando il ministero delle Forze Armate francesi. L’incontro, si legge sul sito, si svolgerà in videoconferenza e si terrà la prossima settimana in una data ancora da definire. Spagna e Irlanda sono gli altri contributori europei dell’Unifil.
Anche il governo spagnolo ha condannato “con fermezza” l’attacco. Il ministero degli Esteri di Madrid ha avvertito che queste azioni costituiscono una “violazione gravissima” del diritto internazionale umanitario. “Gli attacchi contro le operazioni di mantenimento della pace costituiscono una violazione gravissima del diritto internazionale umanitario e della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza” che stabilisce il mandato dell’Unifil, ha sottolineato il governo spagnolo, che ha chiesto “alle parti”, cioè a Israele e a Hezbollah, di “garantire la sicurezza” delle truppe della missione Onu.
Sulla stessa linea si è espresso il ministro degli Esteri, Jose Manuel Albares, in un messaggio sui social. “Israele ha l’obbligo di proteggere le forze di mantenimento della pace delle Nazioni Unite”, ha dichiarato Albares, confermando che “i soldati spagnoli stanno bene”. La Spagna ha più di 650 soldati impegnati nella missione Unifil.
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