(Adnkronos) – Benjamin Netanyahu ha assicurato a Joe Biden che Israele non attaccherà i siti nucleari o petroliferi in Iran nella risposta che darà all’attacco missilistico di Teheran del primo ottobre scorso. Lo rivela il Washington Post, che cita fonti dell’amministrazione americana, secondo cui il premier israeliano avrebbe detto che i raid colpiranno solo siti militari iraniani. Secondo il Wall Street Journal, la ‘promessa’ sarebbe arrivata nella telefonata di mercoledì scorso tra Biden e Netanyahu e nei contatti di questi giorni tra il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin e il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant.
Netanyahu
L’impegno, secondo il Washington Post, sarebbe stato “accolto con sollievo a Washington”. Intanto ricompare Esmail Qaani. La tv di Stato iraniana ha mostrato le immagini di colui che sembra essere il capo della Forza Quds dei Pasdaran, ‘disperso’ dai primi di ottobre, dato per morto nel raid nel quale sarebbe stato ucciso anche il successore di Nasrallah, Hashem Safieddine.
Il video mostrerebbe Qaani a una cerimonia a Kerbala, nel sud dell’Iraq, in memoria del generale dei Guardiani della rivoluzione Abbas Nilforoushan, ucciso nel raid israeliano del 27 settembre sulla capitale libanese insieme al leader di Hezbollah. Nei giorni scorsi, alcuni media avevano riportato la notizia che Qaani avesse subito un attacco di cuore durante un interrogatorio a Teheran, con il sospetto che il capo del suo ufficio fosse una ‘talpa’ del Mossad.
Biden
Proseguono i combattimenti in Libano e nella Striscia di Gaza. E nelle ultime 24 ore sono stati colpiti 230 obiettivi e uccisi decine di militanti, hanno reso noto le Forze di difesa israeliane, secondo cui oltre 200 obiettivi di Hezbollah, tra cui lanciarazzi e posizioni anticarro, sono stati colpiti in Libano, con decine di terroristi uccisi negli scontri con le truppe israeliane.
Nel nord di Gaza, dove le Idf continuano le loro operazioni a Jabaliya, è stata tra l’altro eliminata una cellula che aveva lanciato un missile anticarro contro le truppe, mentre nel sud della Striscia sono stati uccisi altri militanti e distrutte infrastrutture terroristiche.
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