(Adnkronos) – Sulla questione Israele-Iran “ho voluto subito che ci fosse un messaggio chiaro da parte del G7: l’obiettivo politico del G7 si chiama de-escalation, abbiamo lavorato, lavoriamo e continueremo a lavorare per una de-escalation in tutta l’area del Medio Oriente. Per quanto mi riguarda è da stanotte che sono in contatto con le ambasciate italiane a Teheran e Tel Aviv. Non c’è alcun problema per nostri connazionali”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel corso della conferenza stampa finale del G7 Esteri a Capri.
I ministri degli Esteri del G7 riuniti a Capri hanno invitato Iran e Israele a ”lavorare per prevenire un’ulteriore escalation” ”alla luce delle notizie sui raid del 19 aprile”. Come si legge nel comunicato conclusivo della riunione, ”il G7 continuerà a lavorare a tal fine” e rivolge un appello ”a tutte le parti, sia nella regione che oltre, a offrire il loro contributo positivo a questo sforzo collettivo”. I ministri di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti d’America, insieme all’Alto Rappresentante dell’Unione Europea, hanno ”chiesto che l’Iran e i gruppi alleati cessino i loro attacchi”.
Nel comunicato al termine della riunione i ministri hanno sottolineato che ”il governo iraniano verrà considerato responsabile delle sue azioni destabilizzanti”. I ministri degli Esteri del G7 si sono poi detti ”pronti ad adottare ulteriori sanzioni o altre misure, ora e in risposta a diverse iniziative destabilizzanti”. Hanno quindi condannato ”con la massima fermezza l’attacco diretto e senza precedenti dell’Iran contro Israele nell’aprile scorso”.
Nella nota si legge che ”la continua fornitura di armi e materiale correlato da parte dell’’ran agli Houthi e ad altri attori non statali nella regione sta aumentando pericolosamente le tensioni”. Chiesto quindi ”il rilascio immediato degli ostaggi e un cessate il fuoco sostenibile che consenta di aumentare l’assistenza umanitaria urgentemente necessaria da consegnare in tutta sicurezza in tutta Gaza”.
Obiettivo che, si legge nel documento, non può essere raggiunto senza la creazione di ”uno Stato palestinese indipendente con garanzie di sicurezza per israeliani e palestinesi”. I ministri del G7 chiedono anche di ”mantenere immutato lo status quo storico nei luoghi santi di Gerusalemme” ed esprimono ”preoccupazione per le violenze dei coloni estremisti responsabili di atti violenti contro le comunità palestinesi”.
“Esprimiamo la nostra determinazione in particolare a rafforzare le capacità di difesa aerea dell’Ucraina per salvare vite umane e proteggere le infrastrutture critiche. Lavoreremo anche con i partner a questo scopo”, recita la nota. “Stiamo intensificando la nostra assistenza in materia di difesa e sicurezza all’Ucraina e stiamo aumentando le nostre capacità di produzione e consegna per assistere il Paese – aggiungono i ministri – Sosteniamo inoltre gli sforzi volti ad aiutare l’Ucraina a costruire una forza futura capace di autodifesa e deterrenza contro ogni aggressione”.
“Continueremo – dicono ancora – a esplorare tutte le strade possibili per aiutare l’Ucraina a ottenere un risarcimento dalla Russia, in linea con i nostri rispettivi sistemi giuridici e il diritto internazionale”. “Accogliamo con favore l’adozione da parte dell’Ue di atti giuridici riguardanti” gli extraprofitti sugli asset russi congelati “anche al fine di esplorare modi per massimizzare il beneficio per l’Ucraina che può essere ottenuto da tali entrate”.
I ministri degli Esteri del G7 si sono detti ”estremamente preoccupati per le notizie secondo cui l’Iran sta valutando di trasferire missili balistici e la relativa tecnologia alla Russia”. In un comunicato diffuso al termine della riunione si chiede all’Iran di evitare un simile passo perché ”rappresenterebbe una sostanziale escalation nel suo sostegno alla guerra della Russia in Ucraina”. Se Teheran ignorasse l’appello, si legge nella nota, il G7 è ”pronto a rispondere in modo rapido e coordinato, anche con nuove e significative misure contro l’Iran”.
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