(Adnkronos) – Nuovo rinvio all’Onu, il quarto, del voto del Consiglio di sicurezza sulla risoluzione per Gaza. Nella seduta che si è svolta ieri a porte chiuse, alcuni Paesi hanno espresso insoddisfazione per il testo, che sarebbe troppo annacquato sul tema degli aiuti umanitari alla Striscia di Gaza e gli ambasciatori hanno chiesto più tempo per consultarsi con i rispettivi governi.
Nella bozza, che è il risultato di intensi negoziati tra Stati Uniti, Emirati arabi ed Egitto, si chiede a Israele di permettere immediatamente un accesso umanitario sicuro e senza ostacoli a Gaza e si chiede di creare le condizioni per una cessazione sostenibile delle violenze, mentre non si parla più di sospensione immediata delle violenze. Dopo la nuova riformulazione, gli Stati Uniti hanno fatto sapere che sosterranno il testo. “Non vi dirò come voterò, ma ci sarà una risoluzione, se la risoluzione presentata è qualcosa che possiamo sostenere”, ha detto l’ambasciatrice americana all’Onu, Linda Thomas Greenfield.
Altri due soldati israeliani sono intanto rimasti uccisi nei combattimenti a Gaza, portando a 139 il totale dei militari morti dall’inizio dell’operazione di terra nella Striscia a fine ottobre. Altri tre soldati sono rimasti feriti. Oltre 20 Paesi hanno aderito alla coalizione a guida Usa per la sicurezza della navigazione del Mar Rosso contro gli attacchi degli Houthi.
Lo ha reso noto il Pentagono, attraverso il portavoce Pat Ryder, secondo cui le navi coinvolte “pattuglieranno il Mar Rosso ed il Golfo di Aden per rispondere e assistere, ove necessario, le navi commerciali che transitano in quest’area di mare vitale” per gli scambi. Tra i 20 Paesi che hanno aderito all’operazione “Prosperity Guardian” c’è anche l’Italia, che ha messo a disposizione una fregata.
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