(Adnkronos) – Hamas fornirà a Israele un elenco degli ostaggi e la loro ubicazione, compresa quella degli ostaggi uccisi, in cambio di un cessate il fuoco della durata massima di otto settimane. Lo riferisce il quotidiano libanese Al Akhbar, citando fonti egiziane, secondo cui, il potenziale accordo formalizzato a Doha consentirebbe di aumentare la quantità di aiuti umanitari destinati alla Striscia e di riabilitare i suoi sistemi sanitari.
Israele dal canto suo nei giorni scorsi aveva dichiarato di rimanere cauto sulla lista dei 34 ostaggi che Hamas ha dichiarato di essere pronto a rilasciare nella prima fase di un potenziale accordo di scambio, sottolineando che non sono state fornite informazioni sullo stato di salute. “Israele non ha ancora ricevuto alcuna conferma o commento da parte di Hamas sullo status degli ostaggi che compaiono nella lista”, si legge in un comunicato dell’ufficio del premier Benjamin Netanyahu.
Intanto nuove proteste sotto la sede del Likud a Tel Aviv dei parenti degli ostaggi, tenuti prigionieri ormai da oltre un anno nella Striscia di Gaza. A riferirne è il Times of Israel. I familiari chiedono un accordo che porti alla liberazione immediata dei loro cari. “Ponete fine alla guerra. Subito l’accordo per gli ostaggi”, è lo slogan del corteo. Un gruppo di 112 familiari ha presentato intanto una petizione all’Alta Corte di Israele, accusando il governo di aver abbandonato i propri cari, violando due leggi costituzionali.
Secondo la petizione, “il governo ha abbandonato gli ostaggi per 459 giorni, violando i loro diritti costituzionali alla vita, all’integrità fisica e alla dignità umana”.
Ostaggi in cambio tregua 8 settimane
I ricorrenti chiedono un’ordinanza provvisoria e condizionale che obblighi lo Stato a giustificare “il perché del suo rifiuto di accettare un accordo per il rilascio degli ostaggi trattenuti a Gaza da Hamas, violando i loro diritti costituzionali, e perché il governo non dovrebbe essere costretto a garantire il loro rilascio, anche accettando di porre fine alla guerra e di ritirarsi da Gaza in cambio della loro libertà”.
Capo Idf, ‘non ci fermiamo, Hamas capirà che deve rilasciare tutti gli ostaggi’ “Non ci fermeremo, porteremo (Hamas) al punto in cui capirà che deve (rilasciare) tutti gli ostaggi” trattenuti da oltre un anno nella Striscia di Gaza, “altrimenti il lavoro molto professionale che state facendo continuerà, e continuerà ancora”. Si è espresso così il capo di Stato Maggiore delle forze israeliane (Idf), Herzi Halevi, in dichiarazioni riportate dal Times of Israel che riferisce di un discorso ai militari a Jabalya, a nord di Gaza.
Nell’attacco di ieri a Khan Yunis, nella Striscia di Gaza, sono rimasti uccisi 17 palestinesi, quasi tutti donne e bambini, sostiene il ministero della Salute di Gaza, gestito da Hamas, mentre l’esercito israeliano ha dichiarato di aver colpito nella zona “alcuni terroristi che hanno preso parte al massacro del 7 ottobre 2023”. Ahmed al-Farra, direttore del reparto pediatrico del Nasser Hospital di Khan Younis, ha detto che cinque bambini sono stati uccisi nell’attacco aereo mentre si riparavano insieme nella stessa tenda.
I loro corpi erano tra gli otto bambini e le cinque donne portati all’ospedale. Due corpi rimangono non identificabili, ha aggiunto. Secondo l’Idf, “prima dell’attacco sono state adottate numerose misure per ridurre il rischio di danni ai civili, tra cui l’uso di munizioni guidate di precisione, sorveglianza aerea e ulteriori informazioni di intelligence”.
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