(Adnkronos) – Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu avrebbe dato il suo ok al cessate il fuoco con Hamas nella Striscia di Gaza senza informare il gabinetto di guerra. Lo riporta l’emittente televisiva Kan. La notizia arriva nel giorno della visita in Israele del segretario di Stato americano Antony Blinken, che incontrerà Netanyahu alle 11.30 ora locale, e il giorno dopo che Hamas ha detto di avere un atteggiamento positivo circa la proposta di accordo elaborata dal Qatar e dall’Egitto. Hamas ha anche rilanciato con una proposta in tre fasi di cessate il fuoco. Al momento l’ufficio di Netanyahu non ha confermato le indiscrezioni di Kan, dicendo al Times of Israel di non avere nuove risposte alla proposta di Hamas.
La contropoposta di Hamas in tre fasi
La controproposta presentata da Hamas, secondo la bozza visionata dall’emittente al-Jazeera, prevede un piano per il cessate il fuoco in tre fasi, con uno stop nei combattimenti di 135 giorni, ovvero quattro mesi è mezzo. Nei primi 45 giorni, la controproposta prevede che vengano rilasciati tutte le donne israeliane che sono prigioniere nella Striscia di Gaza, così come anche i maschi che hanno meno di 19 anni, gli anziani e i malati. In cambio Israele rilascerà le donne e i minorenni palestinesi detenuti nelle carceri israeliane. Nella seconda fase dell’accordo è previsto il rilascio dei restanti ostaggi maschi che sono ancora nella Striscia di Gaza, mentre la terza fase prevede la consegna alle autorità israeliane dei corpi delle persone che sono rimaste uccise durante i combattimenti nell’enclave palestinese.
Entro la terza fase Hamas si aspetta che venga raggiunto un accordo per la fine totale della guerra. Hamas ha precisato che vuole il rilascio di 1.500 detenuti palestinesi, 500 dei quali saranno selezionati tra chi è stato condannato all’ergastolo dalla magistratura israeliana. Intanto raid aerei israeliani hanno colpito Homs, in Siria, e ci sono vittime civili. Lo scrive l’agenzia di stampa statale Sana citando fonti militari, secondo le quali nei raid sono stati danneggiati edifici residenziali. L’Osservatorio siriano per i diritti umani con sede a Londra ha reso noto che sono otto le vittime, sei civili, compreso un bambino, e due agenti di Hezbollah. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)