(Adnkronos) – Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno emesso un ordine per l’evacuazione immediata dell’ospedale di al-Shifa, il più grande della Striscia di Gaza. Lo riporta l’emittente al-Jazeera, mettendo in guardia dal rischio che il complesso ospedaliero possa essere bombardato e distrutto. Da lunedì è in corso un’offensiva dell’esercito israeliano nell’ospedale che ha portato all’uccisione di oltre 140 miliziani di Hamas, 50 nelle ultime 24 ore, mentre altri 160 sono arrestati.
I militari israeliani hanno anche sequestrato armi all’interno dell’ospedale. Intanto dal canto loro gli Stati Uniti hanno presentato una bozza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che chiede ”un cessate il fuoco immediato legato al rilascio degli ostaggi” ancora trattenuti nella Striscia di Gaza. Lo ha spiegato il segretario di Stato americano Antony Blinken nel corso di una intervista al quotidiano saudita Al Hadath.
“C’è una risoluzione che abbiamo presentato al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e che chiede un cessate il fuoco immediato legato al rilascio degli ostaggi. Speriamo vivamente che i paesi lo sostengano”, ha affermato Blinken. Se approvata, ”penso che manderebbe un messaggio forte, un segnale forte”, ha aggiunto. In precedenza gli Stati Uniti erano contrari al cessate il fuoco. E’ di ieri la notizia che Israele avrebbe respinto l’ultima proposta presentata da Hamas per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e per la liberazione degli ostaggi in cambio di detenuti palestinesi.
A dichiararlo Osama Hamdan, alto funzionario di Hamas, affermando che da Israele è arrivata ”una risposta negativa” all’ultima proposta consegnata dai negoziatori del gruppo. Israele sta elaborando un piano che prevede di assegnare la distribuzione degli aiuti nella Striscia di Gaza a leader palestinesi che non abbiamo legami con Hamas. Lo scrive il Wall Street Journal, spiegando che questo sarebbe un primo passo per creare un’autorità di governo a Gaza guidata dai palestinesi.
Israele starebbe cercando il sostegno regionale alla proposta e, come spiega un funzionario della Difesa a condizione di anonimato, avrebbe tenuto colloqui in merito con l’Egitto, gli Emirati Arabi Uniti e la Giordania. Gli aiuti sarebbero comunque controllati da Israele prima che entrino nella Striscia di Gaza via terra e via mare e siano trasportati in grandi magazzini nel centro dell’enclave.
Coloro che sono incaricati della distribuzione degli aiuti dai magazzini ”assumeranno l’autorità di governare, sostenuti da forze di sicurezza finanziate da ricchi governi arabi”, hanno spiegato i funzionari israeliani al Wall Street Journal. ”Gaza sarà governata da coloro che non cercano di uccidere gli israeliani”, ha affermato una fonte dell’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu al quotidiano. Tuttavia il piano potrebbe essere ostacolato da Hamas, scrive il giornale.
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