Israele intensifica gli attacchi a Gaza, lanciando un assalto terrestre e rafforzando la sua presenza aerea. L’annuncio del portavoce militare israeliano è stato confermato da Hamas, che ha parlato di un “massiccio tentativo di Israele di penetrare coi carri armati nella Striscia“.
Gaza sotto attacco: Israele accelera
L’esercito israeliano ha dichiarato che le sue forze di terra stanno “espandendo i loro blitz all’interno della Striscia di Gaza insieme agli attacchi aerei”. Ha anche rinnovato l’appello ai residenti palestinesi di evacuare verso il sud della Striscia per evitare di essere coinvolti nei combattimenti.
L’intensificazione degli attacchi israeliani è un preludio concreto all’ingresso in massa di truppe israeliane a Gaza. Nelle ultime ore, l’esercito israeliano ha lanciato una massiccia intensificazione dei raid nel nord dell’enclave palestinese.
Avvertimento a Libano e Siria
Israele ha anche lanciato un monito, riferendosi con tutta probabilità al Libano e alla Siria: l’esercito si “prepara a difendersi su tutti i fronti“. Inoltre, Israele ha annunciato di aver sventato una “minaccia aerea” proveniente dall’area del Mar Rosso.
L’annuncio dell’aumento delle incursioni dentro Gaza è stato preceduto da un intenso lancio di razzi verso il sud ed il centro di Israele. Nella Striscia di Gaza, i morti sono saliti a 7.326 con circa 19.000 feriti. Resta il rebus dei 229 ostaggi israeliani in mano di Hamas.
Il (vano) pressing degli Stati Uniti
Gli Stati Uniti, inoltre, sono in pressing su Israele per evitare l’offensiva di terra nella Striscia di Gaza. Mentre le forze armate israeliane preannunciano blitz sempre più estesi nell’enclave, “l’amministrazione Biden sta esortando Israele a riconsiderare i suoi piani per una grande offensiva di terra nella Striscia di Gaza e a optare invece per un’operazione più ‘chirurgica’ utilizzando aerei e forze speciali che effettuino raid precisi e mirati su obiettivi e infrastrutture di alto valore di Hamas“, scrive il ‘Washington Post‘ che cita funzionari statunitensi che hanno familiarità con le discussioni.
I funzionari dell’amministrazione Biden “sono molto preoccupati per le potenziali ripercussioni di un’invasione di terra su ampia scala” e “dubitano sempre di più che possa raggiungere l’obiettivo dichiarato di Israele di eliminare Hamas. Temono anche che ciò possa far fallire i negoziati per la liberazione di quasi 200 ostaggi, soprattutto perché i diplomatici pensano di aver fatto progressi ‘significativi’ negli ultimi giorni per liberarne un certo numero, tra cui potenzialmente alcuni americani, ha detto uno dei funzionari“.
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