Isola delle Femmine in Sicilia ha ultimamente fatto parlare di sé per un evento non autorizzato di cui è stato teatro. La festa, sembra per un doppio compleanno, è stata interrotta dalle forze dell’ordine. L’isolotto, infatti, è una riserva naturale protetta, luogo di nidificazione di diversi volatili.
Il party esclusivo
Lo scorso sabato sera, un’ottantina di persone appartenenti alla cosiddetta Palermo bene sono approdati sull’isolotto per festeggiare il compleanno di due gemelli medici. Il festeggiamento era iniziato presso un club della costa. A un certo punto si è decisi di montare sulle barche e dirigersi verso l’isolotto. Qui la festa è continuata con musica a tutto volume e balli. Il tempo di riprendere le scene con gli smartphone e condividerle sui social che l’isolotto si è subito riempito di agenti delle forze dell’ordine da carabinieri a Guardia di finanza e Guardia Costiera. Gli invitati sono stati identificati e invitati a lasciare l’isola.
Gli organizzatori della festa hanno dichiarato di aver chiesto le relative autorizzazioni per accedere al sito. Uno degli invitati ha mostrato un cartello con la scritta “Save the planet”. Di contro la direzione della riserva ha affermato di non aver ricevuto alcuna richiesta e i rappresentanti della Lipu che hanno effettuato il sopralluogo dopo la festa, hanno raccontato che la riserva era un tappeto di cicche di sigaretta e altri rifiuti di vario genere.
La riserva naturale protetta
Gli organizzatori dell’evento, che sarebbe stato autorizzato dalla proprietaria, al di là delle buone intenzioni dichiarate, ignoravano che dal 1° marzo al 30 giugno non è possibile visitare l’isolotto riserva naturale protetta gestita dalla Lipu. Il motivo di tale interdizione è che in questo periodo molte specie di volatili utilizzano l’isolotto per nidificare. L’isolotto, appartenente alla città di Palermo e sito nello specchio di mare tra Punta Raisi e Capo Gallo, è infatti un importante snodo dei flussi migratori degli uccelli.
La sua trasformazione in riserva naturale protetta risale al 1997. L’anno seguente è stata presa in gestione dalla Lipu. Su Isola delle Femmine, affermano gli esperti della Lipu, stazionano specie come, ad esempio, il cormorano e l’airone cenerino; altre specie come il codirosso spazzacamino, la cappellaccia e la cutrettola nidificano. Sul piccolo territorio sono presenti anche altre specie come la lucertola campestre, il biacco, il coniglio selvatico, oltre a numerose specie di farfalle.
Isola delle Femmine in Sicilia: la storia
Isola delle Femmine è un luogo ricco di storia e di leggende. Sull’origine del suo stesso nome ci sono diverse ipotesi. La prima fa riferimento al generale Eufemio da Messina, governatore bizantino della Sicilia. L’isolotto avrebbe preso il nome di isola euphimi (isola di Eufemio) per diventare in seguito isula di Fimi, poi isula di Fimmini, Isola delle Femmine appunto.
Un’altra affascinante teoria si rifà, invece, alla torre presente sull’isolotto, detta Torre di fuori per distinguerla da quella eretta sulla terraferma e detta Torre di dentro. La costruzione, di cui oggi sono visibili pochi resti, secondo alcune teorie sarebbe stato in passato un carcere per sole donne.
Una delle leggende narra che tredici ragazze turche che si erano macchiate di colpe gravi furono imbarcate dai loro familiari su una nave priva di capitano e lasciate andare alla deriva. Dopo aver vagato per giorni, una tempesta le scaraventò sull’isola sulla quale vissero per sette anni. I parenti, infatti, pentitisi del loro gesto, le cercarono e quando le trovarono decisero di trasferirsi sulla terraferma di fronte l’isola. L’isola fu chiamata Isola delle Femmine e il luogo dove decisero di fermarsi fu battezzato Capaci che significa CCa-paci: qui la pace.