(Adnkronos) – Le quattro regioni del Nord-Est concentrano da sole oltre la metà (55%) del valore nazionale delle Dop e Igp – con Veneto e Emilia-Romagna che si confermano le prime regioni in assoluto per valore economico – mostrando una crescita di quasi il +6% sul 2021. E’ quanto evidenzia il XXI rapporto Ismea Qualivita presentato oggi a Roma, dove è intervenuto tra gli altri, il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida.
In termini relativi è però il Nord-Ovest a presentare l’incremento maggiore (+12%), trainato da Piemonte e Lombardia, la regione con la crescita più alta nel 2022 (+318 mln euro). Il Centro Italia, guidato dalla Toscana, segna un +4%, mentre l’area “Sud e Isole”, dopo gli importanti incrementi registrati nel 2020 e nel 2021, avanza di un ulteriore +3%, con un contributo soprattutto da parte di Campania (+9%), Sardegna (+19%) e Abruzzo (+9%). Nel 2022 il comparto del cibo Dop Igp sfiora i 9 miliardi di euro di valore all’origine (+9% la crescita annua, +33% il trend in dieci anni) per un fatturato al consumo finale che supera i 17 miliardi € (+6%). Numeri record che testimoniano l’impegno di 85.584 operatori, 550 mila occupati, 168 Consorzi di tutela autorizzati dal Masaf e 41 Organismi di controllo.
L’export del comparto raggiunge 4,6 miliardi € (+6% su base annua e +66% sul 2012), grazie soprattutto al recupero dei mercati Extra-UE (+10%). La produzione di vino imbottigliato DOP IGP, dopo il forte balzo nel 2021, si attesta a 26 milioni di ettolitri nel 2022, in ridimensionamento sull’anno precedente (-4%). I dati in valore indicano invece, sulla base delle stime aggiornate, una crescita per l’imbottigliato (+5% a 11 miliardi euro) e per lo sfuso (+13% a 4 miliardi euro).
Tra le prime 10 denominazioni per valore ben 9 fanno registrare una crescita rispetto al 2021. Risultati frutto dell’impegno quotidiano di 109.823 operatori che danno lavoro a oltre 340 mila persone, grazie anche al coordinamento di 128 Consorzi di tutela autorizzati dal Masaf e seguiti dall’attività di 12 Organismi di controllo. A fronte di volumi esportati simili al 2021, gli introiti crescono del 10%, arrivando a sfiorare i 7 miliardi € nel 2022, per un trend del +80% rispetto al 2012 e risultati positivi soprattutto per i vini DOP (+12%) e in particolare per gli spumanti (+21%).
Negli ultimi due anni gli italiani hanno speso mediamente di più per gli acquisti alimentari domestici e ciò vale anche per il cibo e vino DOP IGP: le vendite dei principali prodotti IG a peso fisso e variabile nella Grande Distribuzione Organizzata hanno oltrepassato nel 2022 i 5,4 miliardi euro(+3% su base annua), con una dinamica più sostenuta per il cibo (+5,6%) rispetto al vino (-2,5%) che risente della ripresa del “fuori casa”.
I dati relativi ai primi nove mesi del 2023 indicano un ulteriore balzo in avanti del +10% della spesa alimentare nella Gdo, a fronte di un incremento lievemente più contenuto per gli acquisti di prodotti a marchio Dop e Igp (+8%). Cresce la rilevanza del canale Discount per una fetta significativa di prodotti DOP IGP e resta forte, per quanto in calo, l’incidenza delle vendite in promozione per i prodotti IG nella GDO (21,5%).
—economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)