ISEE 2023, il nuovo anno porta gli italiani ad iniziare l’iter di raccolta dei documenti per ottenere l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente. Da quest’anno, però,ci sono diverse novità che devono essere tenute a mente.
ISEE 2023: quali documenti servono?
Per fare l’ISEE, è necessario presentare una serie di documenti che attestino la propria situazione economica e patrimoniale.
Di seguito sono elencati i documenti generalmente richiesti per fare l’ISEE:
- modulo di richiesta ISEE (da compilare e presentare presso uno sportello dell’INPS o presso un soggetto accreditato)
- documento di identità del richiedente e dei componenti del nucleo familiare
- codice fiscale del richiedente e dei componenti del nucleo familiare
- certificato di residenza del richiedente e dei componenti del nucleo familiare
- ultima busta paga o attestazione del reddito percepito (se si è lavoratori dipendenti)
- ultima dichiarazione dei redditi (se si è lavoratori autonomi o imprenditori)
- ultimo atto di proprietà o locazione dell’immobile in cui si risiede
- eventuali documenti attestanti l’esistenza di altri redditi o di patrimoni (ad esempio, rendite, assegni, etc.)
Questa è solo una lista indicativa dei documenti richiesti per fare l’ISEE. È sempre consigliabile verificare presso l’INPS o il soggetto accreditato cosa occorre per fare l’ISEE, poiché le modalità di richiesta e i documenti richiesti possono variare a seconda del caso specifico.
Cos’è l’ISEE?
L’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) è una certificazione che viene utilizzata per valutare la situazione economica di una persona o di un nucleo familiare. È stato introdotto dall’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) con l’obiettivo di uniformare e semplificare la valutazione della situazione economica dei cittadini che richiedono prestazioni sociali agevolate o servizi pubblici.
Quali sono i servizi pubblici che richiedono l’ISEE?
Per fare l’ISEE, è necessario presentare una serie di documenti che attestino la propria situazione economica e patrimoniale. In base a questi documenti, l’INPS calcola l’ISEE del richiedente, che viene espresso in un valore numerico. L’ISEE viene utilizzato come parametro per l’accesso a determinati servizi pubblici e per l’applicazione di agevolazioni fiscali.
Esempi di servizi pubblici per i quali può essere richiesto l’ISEE sono:
- prestazioni socio-assistenziali (ad esempio, mense scolastiche, asili nido, etc.)
- servizi sanitari (ad esempio, ticket per visite mediche o esami diagnostici)
- agevolazioni sui prezzi dei servizi pubblici (ad esempio, tariffe agevolate per l’acqua, il gas, etc.)
Quali sono le agevolazioni possibili?
Esempi di agevolazioni fiscali per le quali può essere richiesto l’ISEE sono:
- detrazioni fiscali per l’acquisto di beni o servizi destinati all’assistenza dei figli (ad esempio, libri di testo, attività sportive, etc.)
- detrazioni fiscali per l’acquisto di beni o servizi destinati all’assistenza di soggetti con disabilità
- esenzioni o riduzioni delle tasse universitarie per gli studenti a basso reddito
Le novità per l’ISEE 2023
La Legge di Bilancio 2023 ha introdotto una novità importante per l’ISEE. L’articolo è il numero 60 e prevede in particolare una modifica al decreto 147/2017 che ha riformato la disciplina dell’ISEE .
Viene specificato una data (quella del 1 luglio 2023), a partire dal quale “la presentazione della DSU da parte del cittadino prioritariamente avviene in modalità precompilata” ma nonostante ciò resta ferma “la possibilità di presentare la DSU nella modalità ordinaria“, cioè cartacea attraverso gli intermediari.