Ischia Film Festival, diciassettesima edizione, a un passo dal diventare maggiorenne, ma già grande con un anno di più. Dopo l’incredibile edizione 2018, anche quest’anno il Castello Aragonese di Ischia ospiterà tante stelle, del cinema italiano e non, dal 29 giugno al 6 luglio, grazie al grande lavoro dei direttori artistici Michelangelo Messina eBoris Sollazzo. A partire dai premi alla carriera, assegnati quest’anno a
Michele Placido e Valerio Mastandrea. Dopo Gabriele Salvatores, premiato l’anno scorso, e altri grandi nomi del cinema internazionale, come John Turturro, Peter Greenaway e il Maestro Giuliano Montaldo, ecco due attori, poi anche registi, che abbracciano insieme quasi cinquant’anni di storia del cinema italiano. Al primo verrà reso omaggio con l’anteprima mondiale di Stupor Mundi, versione cinematografica del suo spettacolo su Federico II di Svevia. Con Valerio Mastandrea si parlerà della sua opera prima dietro la macchina da presa, Ride.
Anche Alessandro Borghi farà questo passo, prima o poi. Ma prima verrà sull’isola per ricevere l’Ischia Film Award. Un riconoscimento a un attore che negli ultimi anni ha letteralmente incarnato il cinema italiano, con una professionalità e una passione non comuni. E anche vincitore quest’anno del David di Donatello come miglior attore protagonista per la sua straordinaria trasfigurazione in Stefano Cucchi nel film di Alessio Cremonini Sulla mia pelle, che il festival proietterà in omaggio al suo interprete.
Tre generazioni di cinema italiano, ma non ci saranno solo loro a salire sui cinque palchi del Castello. Ancora una volta l’Ischia Film Festival mette insieme il Best of del cinema italiano dell’anno. In ordine sparso: Chiara Martegiani, Lillo, Violante Placido, Alice Rohrwacher, Stasi & Fontana, Vinicio Marchioni, Massimiliano Bruno, Ilenia Pastorelli, Pina Turco, Luca Argentero, Costanza Quatriglio, Radha Mitchell, Alvaro Vitali, Wilma Labate, Nicola Guaglianone, Marina Confalone, Paolo Calabresi, Claudio Giovannesi con La paranza dei bambini ed Edoardo De Angelis con Il vizio della speranza. Walter Veltroni aprirà il festival il 29 giugno presentando il suo esordio nel lungometraggio di finzione, C’è tempo, film dove c’è anche un magnifico omaggio a Bernando Bertolucci.
Non a caso, perché proprio al grande Maestro del cinema italiano è dedicato un doveroso tributo. Sarà il Carcere Borbonico del Castello Aragonese a ospitare la mostra realizzata da Antonio Maraldi del Centro Cinema Città di Cesena. Ventitré gigantografie che immergeranno i visitatori nei più suggestivi set cinematografici di Bernardo Bertolucci, da Il conformista a L’ultimo Imperatore. La mostra sarà inaugurata venerdì 28 Giugno e sarà aperta al pubblico fino a sabato 6 Luglio. Ultimo tango a Parigi, non a caso proiettato sullo schermo del Carcere Borbonico, per sottolinearne il carattere rivoluzionario, è il film con cui si renderà omaggio al regista.
Come per ogni festival, saranno i concorsi ad animare la manifestazione, con anteprime mondiali, europee e italiane. Michelangelo Messina, Boris Sollazzo e il comitato di selezione hanno scelto tra oltre 700 film arrivati da tutto il mondo. Abbracciare quante più culture possibili è stato uno dei criteri fondamentali, com’è nella natura stessa dell’Ischia Film Festival, la cui filosofia è proprio quella di esplorare luoghi e conoscere storie a questi legate. Come quella di Celeste, madre e vedova segnata dalla vita, con una meravigliosa Radha Mitchell, in anteprima italiana nel concorso lungometraggi. Mentre è in anteprima mondiale Angela, del cineasta colombiano Agamenon Quintero, potentissimo racconto su come nascere donna possa essere una tremenda condanna. Una protagonista adolescente, come la coppia di Fiore Gemello di Laura Luchetti, road movie come In viaggio con Adele, con Sara Serraiocco e Alessandro Haber.
Cinema italiano che va anche all’estero, come Vinicio Marchioni nel noir svizzero Cronofobia, e Giovanni Pompili, tra i produttori giovani più interessanti, che ha trovato in Belgio i partner per Coureur (tra gli interpreti Fortunato Cerlino). L’Italia in concorso è rappresentata anche da Nico Cirasola e il suo Rudy Valentino e da Il bene mio di Pippo Mezzapesa.
Ma i nostri cineasti dicono la loro anche nei concorsi documentario e cortometraggi, con, tra gli altri, Christian Carmosino e la sua riflessione sulla guerra in Kobarid, Life is but a dream, lo sguardo di Margherita Pescetti su una famiglia di coloni israeliani in uno sperduto avamposto in Palestina, fino al premiatissimo corto di Vito Palmieri Il mondiale in piazza.
Grande cinema anche in Location Negata, sezione che racconta di luoghi perduti o sperduti, che ci saranno, o che non dovrebbero esistere nel loro negare l’essenza stessa dell’essere umani. Si va dal Rwanda del genocidio dei Tutsi del 1994, all’assordante silenzio di Aleppo devastata dalla guerra, dalla California sulle coste del Portogallo, alla Napoli contemporanea raccontata nei Selfie#nofilter di due ragazzi in cerca di un futuro. Negata è la patria per chi è costretto a lasciarla e non gli viene data l’opportunità di avere una nuova casa dove poter mettere radici, come accade alla giovane protagonista di Mama. Location Negata è la fotografia di una realtà contemporanea dura, contraddittoria, dolorosa, come quella raccontata ne Il sorriso del gatto di Mario Brenta e Karine de Villers o con gli strani pesci di Giulia Bertoluzzi. Un mondo che si sta perdendo, e che attraverso il racconto dello stesso si cerca di salvare.
Scenari Campani è invece l’istantanea di un territorio a cui si sono dedicati cineasti che quella terra la respirano. Come il compiantoRiccardo Zinna, che ha raccontato da napoletano il torinese Flavio Bucci. Un corto circuito, come spesso accade in una terra dove niente è scontato. Neanche i sogni, come quello di Antonio, il giovane protagonista di Un giorno all’improvviso, che vuole diventare calciatore. Megalie invece studia sodo, ma neanche questo basterà per guadagnarsi La gita raccontata da Salvatore Allocca nel suo cortometraggio dal ricchissimo palmares internazionale. Come quello di Pier Lorenzo Pisano, che con il suo Così in terra è stato selezionato nel programma della Cinefondation del Festival di Cannes. Scenari Campani senza confini, che avranno quest’anno una giuria particolare, formata dal gruppo della factory creativa di Casa Surace.
Quest’anno sono previsti anche tre programmi speciali. Il primo curato dal critico Gianni Canova, che con le sue Riscoperte analizzerà alcuni film non equamente celebrati del nostro cinema. Quest’anno sarà la volta di grandi autori come Valerio Zurlini, Antonio Pietrangeli e Giuseppe De Santis.
Poi, in collaborazione con Artisti 7607, “Out of” è una selezione di cortometraggi realizzati e interpretati da cineasti e attori della collecting fondata, tra gli altri, da Elio Germano e Claudio Santamaria.
Infine, un focus nazionale, per vedere molto da vicino la recente produzione cinematografica croata grazie al gemellaggio con il Pola Film Festival diretto da Zlatko Vidakovic.
Come sempre non mancherà il consueto appuntamento con il convegno che fa il punto annuale sul Cineturismo, in Italia e in Europa, presieduto da Michelangelo Messina, pioniere nel campo della valorizzazione del territorio e dell’indotto attraverso le location.
La diciassettesima edizione dell’Ischia Film Festival si terrà dal 29 giugno al 6 luglio 2019, realizzato con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale Cinema, della Regione Campania, del Comune d’Ischia, e con il sostegno di Campari, BPER Banca, Artisti 7607 e Mini.