(Adnkronos) – Già gravemente provato dalla guerra tra Israele e Hamas, e da quella che rischia di scoppiare definitivamente tra Stato ebraico ed Hezbollah, il Medio Oriente fa i conti con una nuova, pericolosa e inaspettata escalation con gli attacchi incrociati tra Iran e Pakistan. Dopo l’ultimo episodio nello scontro inedito tra i due Paesi – con la risposta militare di ieri di Islamabad al lancio di missili da parte di Teheran -, dall’Onu alla Russia passando dagli Usa alla Cina, che si offre come mediatore tra le parti, si rincorrono gli appelli internazionali affinché siano evitati nuovi scontri e allentate le tensioni. Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha chiesto all’Iran e al Pakistan di “esercitare la massima moderazione per evitare un’ulteriore escalation delle tensioni”, ha detto il suo portavoce Stephane Dujarric.
“Il Segretario generale sottolinea che tutte le preoccupazioni relative alla sicurezza tra i due paesi devono essere affrontate con mezzi pacifici, attraverso il dialogo e la cooperazione, in conformità con i principi di sovranità, integrità territoriale e relazioni di buon vicinato”, ha affermato il portavoce delle Nazioni Unite. La Cina si dice intanto “disposta a mediare” tra i due Paesi. Ad affermarlo in una conferenza stampa è la portavoce del ministero degli Esteri cinese, Mao Ning. “La Cina – sottolinea – spera sinceramente che le due parti possano esercitare calma e moderazione ed evitare un’escalation”, spiega Ning. “Siamo anche disposti a svolgere un ruolo costruttivo nell’allentare la tensione, se entrambe le parti lo desiderano”, spiega.
La Russia ha intanto esortato Iran e Pakistan alla moderazione dopo gli attacchi contro sospetti “terroristi” lungo il confine tra i due Paesi costati la vita a una decina di persone, tra cui donne e bambini. “Stiamo osservando con allarme la crescente escalation della situazione nella regione di confine tra Iran e Pakistan negli ultimi giorni. Chiediamo alle parti di esercitare la massima moderazione e di risolvere le questioni emergenti esclusivamente con metodi politici e diplomatici”, ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, citata dalla Tass. “Esprimiamo la nostra speranza che l’Iran e il Pakistan trovino presto un modo per risolvere le loro divergenze nello spirito di buon vicinato, comprese quelle relative all’arresto delle minacce terroristiche provenienti dai rispettivi territori”, ha aggiunto la diplomatica.
“L’Iran non è particolarmente ben visto nella regione”, il commento di Joe Biden rispondendo ieri a una domanda riguardo alle tensioni degli ultimi giorni. “In che direzione andrà la cosa? Lo stiamo studiando, non so”, ha poi aggiunto il presidente. Dopo le dichiarazioni di Biden prima di partire per la North Carolina, il portavoce del consiglio di Sicurezza Nazionale ha precisato che Washington “sta monitorando con molta, molta attenzione” la situazione. “Non vogliamo chiaramente vedere un’escalation nell’Asia centro meridionale – ha aggiunto John Kirby parlando ai giornalisti a bordo dell’Air Force One – e siamo in contattato con i nostri interlocutori pakistani”.
Il bilancio delle vittime dell’attacco pachistano di ieri mattina nella provincia sudorientale di Sistan e Baluchestan sale intanto a 9 morti in Iran. Lo riferisce l’agenzia di stampa iraniana ‘Fars’. Il vice governatore della provincia Alireza Marhamati ha dichiarato che ieri, alle 4.30 del mattino ora locale, sono state udite diverse esplosioni in diversi luoghi intorno alla città sudorientale di Saravan. Il vice governatore ha affermato che le esplosioni hanno ucciso quattro bambini, tre donne e due uomini. Il Pakistan ha affermato di aver effettuato una serie di attacchi militari contro quelli che sosteneva fossero covi di militanti separatisti all’interno dell’Iran. L’operazione pachistana è arrivata il giorno dopo che l’Iran ha colpito due quartieri generali del gruppo terroristico Jaish Al-Adl, nella provincia sud-occidentale pakistana del Balochistan. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)