A seguito del grande successo di pubblico e critica della presentazione su Rai3 e della proiezione alBiografilm Festival di Bologna, in occasione dei 50 anni dai Moti di Stonewall e dei 25 anni dal primoPride di Roma, GA&A Productions e il Caravaggio hanno presentano, giovedì 27 giugno, presso ilCinema Caravaggio di Roma (via Giovanni Paisiello, 24) la proiezione – a ingresso gratuito fino a esaurimento posti – del documentario “Io sono Sofia”, scritto e diretto da Silvia Luzi, che racconta la storia vera di Sofia, 28 anni, una donna nata maschio. Alla proiezione seguirà un dibattito moderato dall’artista e attivista Lilith Primavera, con la regista del film Silvia Luzi, la protagonista del documentario, Sofia Peri ePaola Corneli dell’Associazione A.GE.D.O. – Associazione Genitori Parenti e Amici di Omosessuali Bisessuali e Trans. La proiezione del film è stata preceduta da un cocktail di benvenuto.
Una data scelta non a caso per la proiezione: il 27 giugno, infatti, è il giorno dell’anniversario dell’inizio delle lotte contro le discriminazioni verso il mondo Queer. Cinquant’anni fa, a New York, esisteva un piccolo bar, lo Stonewall In, unico posto dove gay, lesbiche, drag e persone trans potessero ritrovarsi e stare assieme. Piuttosto comuni erano le retate della polizia, finché un giorno, nel giugno del 1969, l’ennesima retata fu la goccia che fece traboccare il vaso: iniziarono così settimane di protesta, che portarono alla nascita del moderno movimento Queer e al primo Queer Pride. A 50 anni da questi fatti, la proiezione del film vuole non solo celebrare questa ricorrenza, ma ricordarla come quello che fu davvero, una rivolta-
Il film si avvale della direzione della fotografia di Luca Bellino, del montaggio di Piero Lassandro e del suono in presa diretta di Emanuelle Amanullah Giunti, con il montaggio del suono e mix di Giancarlo Rutigliano. Una storia prodotta dagli stessi genitori della protagonista, una madre che si sforza di capire e che non trova le parole, una famiglia essa stessa in transizione. Sofia ha tenuto nascosti il proprio corpo e natura per anni, fino alla scelta coraggiosa di rendere pubblico il suo percorso e di condividerne il tormento. Io sono Sofia è un racconto che nasce dalla necessità di uscire allo scoperto, è una storia intima che si rivolge a chi ancora quel coraggio non lo ha trovato e a tutti coloro che stanno lottando per vedere riconosciuta la propria natura e i propri diritti. Sofia parla in prima persona e le sue parole sono insieme esortazione e invettiva. Un incoraggiamento a raccontarsi, ma anche un monito alle famiglie che non vogliono vedere e alle istituzioni che non sanno proteggere. Attraverso una narrazione schietta ed appassionante, Sofia si mostra come era e com’è diventata, senza filtri. Il suo corpo diventa il nostro corpo, il travaglio della sua famiglia diventa il nostro specchio, il nostro timore, la nostra transizione. Sofia ci regala la sua amarezza, la sua presa di coscienza e quella lotta quotidiana che è sotto i nostri occhi, nelle nostre case. E infine, mentre affronta la sua ultima grande battaglia, questa giovane donna ci guarda, ci parla e, forse, ci insegna: ”io sono questa, io sono Sofia”.