Le mezze stagioni non sono mai esistite.
Le lunghe ombre dei cipressi stese sul camposanto.
Stoppie gialle riarse dopo la mietitura.
Non parliamo della pioggia, sparita dai vocabolari.
La neve cadeva copiosa sui passeri intrappolati.
Lo scoppiettio di una Lambretta solitaria lungo l’invisibile striscia d’asfalto.
I fumi di scarico si confondevano con la nebbia.
Il paesaggio: un dipinto astratto.
Il mio piccolo essere remoto
lo attraversò in fretta
come in un flash futurista
sulla motocicletta.
Come in un sogno preso a noleggio
forse guidava Marinetti.
Decenni dopo, inverno profondo,
alberi nudi e ispidi puntellavano le nubi.
Il sole arroventava i tetti, le terrazze
i pensieri, spegneva i desideri.
Io so cos’è il futurismo.
Ero sulla Lambretta
con il suo fascio di luce tremolante
fendeva la nebbia fitta e statica.
Le mezze stagioni non sono mai esistite.
Foto dalla copertina del libro “Brina di Ieri” di Franz Farn concessa a Cinque Colonne Magazine