(Adnkronos) – “C’ero anche io, giovedì 16 maggio, seduta tra quei circa trecento ‘Laureati Eccellenti’ che sono stati chiamati all’Università Sapienza di Roma per festeggiare insieme il conseguimento di una tappa importante”. Inizia così la lettera di Serafina Di Lascio, una delle 300 lauree eccellenti premiate all’università di Roma La Sapienza. “Da una posizione privilegiata ho avuto la possibilità di ascoltare dal vivo il discorso del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il Capo di Stato ha sottolineato quanto sia importante il dialogo tra le persone e l’importanza della formazione e dello studio anche in un periodo geopoliticamente complesso come quello attuale. In sottofondo, però, era impossibile non sentire il rumore della protesta degli studenti che hanno occupato, con delle tende, il cortile d’ateneo. Sono contro Israele, a causa della guerra in Palestina, e chiedevano al Presidente di esprimersi sul tema”.
“Tutto quel che riguarda la dignità delle persone, di ogni persona, la loro libertà, l’esigenza di rispettare il loro diritto umanitario è indicata nella nostra Costituzione ed è doveroso per la Repubblica italiana. Con queste parole e un lungo discorso, il Presidente ha risposto ai giovani, interlocutori prioritari dei suoi interventi pubblici. Mattarella ha ricordato le ragazze stuprate e i ragazzi mentre ascoltavano musica in un rave il 7 ottobre in Israele. I bambini sgozzati quel giorno. Il rapper condannato all’impiccagione in Iran. Masha Amini e le tante ragazze iraniane incarcerate torturate e spesso uccise solo per il rifiuto di indossare il velo o addirittura perché non lo indossavano bene. Ma soprattutto le ragazze a cui è proibito frequentare scuole e università in Afghanistan”.
Laureati eccellenti pur se tra mille difficoltà
“A me questo privilegio è stato consentito. Da Salerno, tra Covid e restrizioni, ho deciso comunque di trasferirmi a Roma- prosegue l’ex studentessa Serafina Di Lascio -. Da quel settembre 2020 sono passati diversi anni, non piacevoli per la mia generazione, ma che non mi hanno fermata davanti alla mia voglia di prendere quel titolo di studio in ‘Media, comunicazione digitale e Giornalismo’, conseguito con sudore e determinazione con il massimo dei voti e prima del tempo. Da quel giorno, prima uno stage alla redazione della free press Leggo e poi un contratto nel gruppo Adnkronos hanno dimostrato a me stessa che con caparbietà e serietà si possono avverare anche i sogni d’infanzia. Il premio di “Laureata eccellente” ha dimostrato trecento studenti, me compresa, l’importanza della costanza, della dedizione e della passione che spesso riconosce a tutti il nostro “merito”, sempre a misura dei propri desideri e delle proprie possibilità”.
Di Lascio: “Dedico premio a chi riconosce il diritto allo studio”
“Io, questo premio, mi sento di dedicarlo a chi questo diritto (a differenza di tanti giovani che vivono in aree difficili del mondo) ce l’ha e non ne capisce l’importanza. A chi per superficialità non coglie quest’opportunità e getta via l’occasione di formarsi e di costruire quel dialogo di cui ha parlato proprio il Presidente Mattarella e sul quale si fonda il vivere civile. Ma non solo. Lo dedico anche a chi, a differenza mia, non è riuscito suo malgrado a conseguire un diploma e una laurea. Rivolgo un pensiero a quelli che ancora non hanno avuto la soddisfazione di sentirsi dire ‘Vogliamo te’.
A chi studia, ma è costretto a lavorare senza avere almeno un po’ di tempo libero per vivere la giovinezza. A chi viaggia ore e ore per raggiungere la propria università perché l’affitto di un appartamento costa troppo. A chi, come me, solo perché donna, dovrà spesso faticare di più o perché, nata dalla parte sbagliata del mondo, l’accesso allo studio le continuerà ad essere negato”. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)